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Vigevano
16 Gennaio 2025 - 16:40
Arianna Spissu durante un recente intervento in consiglio comunale
VIGEVANO - Dopo un dicembre di fuoco la politica vigevanese sembra essere caduta in letargo. Eppure la situazione è sempre precaria: il sindaco Andrea Ceffa si trova ancora agli arresti domiciliari, accusato di corruzione dalla Procura di Pavia. Gli altri coinvolti nell’inchiesta si sono dimessi dalle loro cariche e hanno ottenuto la revoca degli arresti. A resistere è rimasto solo Ceffa, profondamente convinto della propria innocenza e deciso a rimanere in sella e non dimettersi.
Ad amministrare è la giunta guidata dal sindaco pro tempore Marzia Segù, che gode di un momento di tregua, il letargo, appunto, in cui puntualmente cade la politica vigevanese da gennaio a marzo, senza convocazioni del consiglio comunale, che ormai il bilancio lo ha approvato prima di Natale e non ha scadenze imminenti. «Ma a questo andazzo non ci stiamo, sembra quasi che in questi mesi non sia successo nulla», è la presa di posizione controcorrente di Arianna Spissu, segretaria cittadina del Pd e capogruppo dei democratici in consiglio comunale.
Spissu parte dalla situazione che riguarda il sindaco sospeso ma ancora in carica. «Le dimissioni di Ceffa- dice - sono un atto politico necessario dopo l’inchiesta e gli arresti che hanno colpito la nostra città, decapitando comune e Asm, fatti che dimostrano il fallimento politico e gestionale del centrodestra vigevanese». Questa situazione, secondo la capogruppo Pd, «è surreale: abbiamo da una parte un sindaco ai domiciliari da fine novembre, mentre dall’altra parte una sindaca reggente, Marzia Segù, che ha rottamato i temi e i metodi di Ceffa e della Lega vigevanese senza essere stata votata dai cittadini e un consiglio comunale bloccato non essendoci più i numeri per far passare nessun atto».
Spissu parla senza mezzi termini di «degenerazione politica che sta paralizzando la città e svilendo la democrazia ormai da un mese e mezzo. Se Marzia Segù vuole fare la sindaca si candidi alle elezioni e le vinca. Non è il momento di giocare con il futuro della città tenendola addormentata nell’attesa che Ceffa si dimetta: sono troppi i bisogni urgenti e troppo alta la posta in gioco. Che credibilità ha una città con un sindaco arrestato e una maggioranza che fa finta di nulla? Come si può anche solo pensare di combattere battaglie fondamentali come quella per la ferrovia o per l’ospedale quando l’autorevolezza della classe dirigente attuale è pari a zero? Mentre la città affonda e annaspa, la maggioranza gioca a fare finta che sia tutto normale cercando goffamente di prolungare l’agonia».
Un centrodestra che, dopo il pareggio in consiglio nel voto sulla mozione di sfiducia al sindaco e l’approvazione spericolata del bilancio «si sta arroccando nel palazzo e sulle proprie poltrone perché, diciamoci la verità, ha paura del voto, ha paura di dare la parola ai vigevanesi che sono stufi di questa politica che ha portato la città allo stremo e avrebbero invece voglia di persone nuove e fresche. Noi continueremo a ribadirlo e, sì, anche a ricordarlo in ogni intervento in consiglio comunale: un sindaco agli arresti domiciliari che tiene in ostaggio una città non è una situazione normale». «Che i vigevanesi lo ricordino ogni giorno - conclude Spissu - e che sappiano che la disfatta totale di questa città ha dei responsabili ben precisi, in primis il suo sindaco, che finché non si convincerà che le dimissioni sono necessarie continuerà a danneggiare Vigevano e i vigevanesi».
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