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VIGEVANO
17 Gennaio 2025 - 11:48
Andrea Ceffa, a destra, con l'avvocato Luca Angeleri
Una marcia di solidarietà e sostegno ad Andrea Ceffa, il sindaco di Vigevano agli arresti domiciliari dal 28 novembre scorso con l’accusa di corruzione. L’iniziativa è partita da un gruppo di amici del primo cittadino ed ha coinvolto ovviamente anche la famiglia di Ceffa. In queste ore molte persone sono state raggiunte da un messaggio di invito alla manifestazione, in programma per la mattinata di domenica prossima, 26 gennaio.
Nell’invito che sta girando si parla di “una manifestazione pacifica, unendosi e camminando insieme dal parcheggio della stazione fino all’ingresso principale del Comune; questa iniziativa ha un obiettivo semplice e senza altri fini, se non quello di realizzare un gesto concreto dedicato ad Andrea per esprimere solidarietà e vicinanza”. Il ritrovo è previsto per le ore 10,30 nel parcheggio della stazione ferroviaria. Da qui il corteo si snoderà per via Cairoli, via XX Settembre, piazza Ducale, per raggiungere l’ingresso principale del Municipio.
Sulla manifestazione pro-Ceffa intervengono anche Pd, Movimento 5 Stelle e Polo Laico, con un comunicato congiunto. "La manifestazione per il sindaco che si terrà il 26 ci lascia abbastanza basiti - si legge nella nota - perché la soluzione al dolore che sicuramente provocano gli arresti domiciliari è molto semplice ed evidente: le dimissioni. Nessuno mette in dubbio la vicinanza umana a Ceffa e la presunzione di innocenza, ma nessuno lo costringe a rimanere in questa situazione difficile e sicuramente dolorosa, se non la volontà di tenere stretta la poltrona di sindaco. Le persone a lui vicine, per dimostrare la loro solidarietà, dovrebbero forse suggerirgli di dimettersi, per il suo bene e per quello della città intera, in modo che possa difendersi serenamente e dimostrare la propria innocenza. Ci auguriamo tuttavia che Ceffa (e chi lo consiglia) non stia solo temporeggiando per fare in modo che si vada oltre la scadenza che permetterebbe di avere elezioni anticipate. Dimettersi appena dopo la scadenza sarebbe una presa in giro nei confronti dei cittadini e anche di quelli che il 26 scenderanno in piazza per sostenerlo".
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