Cerca

Il soccorso

Primo intervento italiano dell’Ecmo portatile. L’analisi del direttore di Rianimazione

L'apparecchio arriva dal Policlinico di Pavia. È un caso che servirà dal punto di vista scientifico

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

17 Gennaio 2025 - 18:49

Primo intervento italiano dell’Ecmo portatile. L’analisi del direttore di Rianimazione

L'apparecchiatura Ecmo

Un uomo di 65 anni è stato soccorso (martedì scorso) in strada a Vigevano con l’intervento dell’apparecchiatura Ecmo portatile, giunta dal Policlinico San Matteo di Pavia. È stato il primo caso italiano fuori da un ospedale con questa tecnica. Il risultato scientifico è stato analizzato dal direttore di Anestesia e Rianimazione del policlinico, dottor Mirko Belliato, che segue il progetto: «È stata la prima volta sul territorio - spiega - Nel breve futuro ci permetterà di studiare e migliorare la terapia. Inoltre registreremo questo soccorso con un resoconto che potrà servire alla scienza». L’apparecchiatura Ecmo portatile (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) ha un costo che supera i 100mila euro, ed è un apparecchio grande quanto una stampante casalinga. Intervengono un cardiochirurgo e un perfusionista. Dopo la sedazione del paziente, che serve anche dal punto di vista neurologico, i medici operano grazie a un ecografo portatile delle dimensioni di un tablet, collegato wireless con una sonda. Si entra direttamente nell’aorta con un intervento mininvasivo. «Il concetto è quello dell’emodinamica - conclude il dottor Belliato - abbiamo dimostrato che con questa tecnica possiamo agire in una forma plausibile e con possibilità di successo. I primi interventi sperimentali furono effettuati a Parigi, la sonda, però, entrava dall’inguine ed era un intervento cruento. Oggi questa nuova tecnica è molto lontana da quella di allora». La sperimentazione è stata portata sul campo quando un uomo è stato soccorso in arresto cardiaco in corso Garibaldi. Prima due cittadini di passaggio, volontari della Croce Azzurra, l’hanno trattato con un Dae (defibrillatore automatico) quindi è arrivata un’ambulanza della Croce Rossa da Mortara e l’automedica. Il paziente, successivamente, è giunto a Pavia privo di vita, ma il tentativo servirà a migliorare tecnica e scienza. Se non ci fosse stato l’Ecmo il 65enne sarebbe rimasto sul posto stroncato dall’arresto del cuore. L’invio dell’apparecchiatura portatile, da Pavia, è stato possibile grazie a un cofinanziamento della Fondazione Comunitaria di 69mila euro

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400