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Vigevano

La salumeria compie cent'anni: il traguardo di Bonasegla

In corso Torino dal 1925, va avanti con la terza generazione

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

18 Gennaio 2025 - 15:00

La salumeria compie cent'anni: il traguardo di Bonasegla

È li da cento anni. Era il 1925 quando Felice Bonasegla aprì la salumeria in corso Torino: è passato un secolo esatto, il locale è ancora lì e lo gestisce la nipote, Cristina. Un traguardo storico celebrato in modo sobrio, coi ringraziamenti sui social alla clientela affezionata. Non è possibile sapere (i documenti ci saranno, da qualche parte, ma bisogna sapere come trovarli) in quale giorno esatto Felice, il nonno, ha spalancato per la prima volta la saracinesca.

Quindi, per convenzione, la festa è stata celebrata all’inizio dell’anno. Da dietro al bancone Cristina Bonasegla, 60 anni, «che fa questo lavoro da sempre», ha visto passare generazioni di vigevanesi. Ha visto cambiare i loro gusti e le loro esigenze. «Un tempo – racconta – il salumiere vendeva salumi e al limite formaggi. Stop. Adesso la gastronomia è indispensabile, senza non potrei farcela». Da Felice il testimone era poi passato a zio Angelo, che vantava esperienze culinarie e quindi già negli anni Sessanta proponeva l’insalata russa ogni sabato. Andava a ruba. Adesso ogni giornata o periodo dell’anno, o quasi, ha il suo piatto a a tema. Questo perché la gente ha meno tempo di cucinare, o voglia. Ogni epoca ha le proprie esigenze. «Propongo anche le uova sode, d’estate: le comprano ». E poi, per scelta precisa, pochi tipi di salumi, uno per tipo («un cotto, un crudo») e alcune suggestioni antiche come la mortadella di fegato, il salame sotto grasso, i ciccioli. «I clienti anziani ne vanno matti, qualche giovane se assaggia ritorna».

«Le mode – risponde a domanda precisa Cristina Bonasegla – sono passeggere: la clientela è salda, inquadrata, raramente cambia gusti. Ora tra i formaggi piace molto la capra, anche per motivi dietetici».Qui sono in due: lei, Cristina, e la dipendente Lucia De Marco, che sta dietro, in cucina. «Una figura indispensabile». Fino a due anni fa c’era anche mamma Dorina, novantenne, un altro faro della salumeria. La signora Bonasegla racconta il suo lavoro con passione. «Non mi pesa – conclude – stare qui dall’alba al tramonto. Conosco i nomi di quasi tutti i clienti. Oltre a salumiera sono anche un po’ “psicologa”: chi viene qui spesso lo fa anche per parlare, per sfogarsi».

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