Cerca

La scrittrice

Nonna Albertina: l'esordio a 90 anni, il premio letterario, i ricordi di un paese

La signora Mazzucco, di Langosco, ha iniziato a scrivere durante il lockdown. Ora è arrivato il riconoscimento in Senato

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

19 Gennaio 2025 - 17:00

Nonna Albertina: l'esordio a 90 anni, il premio letterario, i ricordi di un paese

Albertina Mazzucco, al centro, con la sindaca Tonetti e la presidente della Pro Loco, Zambelli

L’esordio più tardivo (probabilmente) della storia della letteratura italiana si deve al lockdown. La signora Albertina Mazzucco, che a marzo compirà 93 anni, ha iniziato a scrivere per passare il tempo mentre era chiusa in casa nel suo minuscolo paese, Langosco. C'era il lockdown. Una passione profondissima che ha dato inaspettate soddisfazioni. Nell’elenco dei vincitori del premio nazionale “Tacconi - Filardi” organizzato dall’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani (Anpci) c’è anche lei, grazie alla menzione speciale ottenuta. Non c’era martedì alla premiazione a Roma, in Senato. L’età l’ha convinta a rimanere a Langosco. Ma comunque la soddisfazione rimane immensa, e inaspettata.

Il libro della signora Mazzucco s’intitola “...E subito appresso vi presento l’emporio”. Racconta l’ultimo secolo di Langosco, paesino sulle rive del Sesia, visto dagli occhi della protagonista. Albertina, appunto. Classe 1932, originaria di Terruggia in Monferrato, è arrivata qui poco prima del matrimonio in giovanissima età con Virginio Lesca. Studi classici (non così usuale in quell’epoca) e poi una vita divisa tra la macelleria di famiglia e la crescita delle due figlie. «Mia madre - spiega Milena Lesca - ha sempre coltivato la passione per la lettura anche un po’ di nascosto, se vogliamo, presa com’era dalle varie faccende. Ha una cultura sterminata per via dell’ottima memoria». Improvvisamente, a quasi 90 anni, il sacro fuoco è divampato e Albertina Mazzucco è andata «dall’altra parte della barricata». Non più lettrice accanita, ma autrice. Spinta dalle figlie, si è messa a raccontare la storia della sua famiglia, preceduta dai ricordi terribili della Seconda guerra mondiale, quando lei era adolescente. Del volume si è accorto Adriano Arlenghi, che ha deciso di pubblicarlo nella sua pagina “La memoria d’Adriano”. L’intellettuale mortarese tramite questa pagina social diventa editore online, e dà la possibilità di veder pubblicato il proprio scritto.

Poi è arrivata Margherita Tonetti, la sindaca di Langosco. Sapeva del bando che Anpci dedicava agli scrittori che vivono nei paesini. L’ha iscritta. Alla giuria non poteva sfuggire questa autrice attempata in grado, con grande disinvoltura e maestria, di tirare fuori aneddoti del tempo che fu. Di quando, cioè, anche i piccoli centri brulicavano di bambini. Di quando era usuale che il proprio mondo coincidesse con quelle poche case, e andare in città (cioè a Mortara, o a Casale) era considerato un evento raro. Quando c’era l’emporio, appunto, che dà il titolo al libro, che non era altro che il tabaccaio che aveva tutto. Adesso, invece, c’è solo malinconia. Mentre passava il tempo e Langosco si spopolava, la 93enne è diventata nonna. Si pensava a una senescenza tranquilla, circondata dagli affetti. Non certo di vincere riconoscimenti letterari. La premiazione, quindi, si teneva a Roma. La signora Mazzucco non se l’è sentita di andare. Margherita Tonetti, la sindaca, avrebbe voluto, ma era ammalata. E così, purtroppo, per una serie di sfortunate coincidenze non c’era nessuno a rappresentare il paese nella sala Caduti di Nassiriya a palazzo Madama. Ma nemmeno il presidente della giuria Francesco Garofalo è arrivato in tempo, per via del caos che ha interessato il trasporto ferroviario il 14 gennaio. Paradossi italici.

Il matrimonio tra Albertina Mazzucco e Virginio Lesca

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400