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VIGEVANO

Nel Disegno di Legge ipotesi riapertura per Bassano, Lucera e Rossano Calabro

L'intervento in aula, rispondendo ad una interrogazione, del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

21 Gennaio 2025 - 12:06

Nel Disegno di Legge ipotesi riapertura per Bassano, Lucera e Rossano Calabro

Qualcosa era già nell’aria il 26 novembre scorso, quando una delegazione di Vigevano (formata dall’avvocato Giuseppe Antonio Madeo e dal sindaco Andrea Ceffa) era volata a Roma, per un incontro con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove. Sì, quanto annunciato, ovvero la presentazione di un Disegno di Legge (Ddl), oggi è praticamente realtà. Ma una realtà decisamente amara per Vigevano. Perchè in quello schema illustrato da Delmastro, Palazzo di giustizia ducale non viene preso in considerazione. L’ipotesi che si sta concretizzando è la riapertura di tre presidi di giustizia soppressi nel 2012: Bassano del Grappa, Lucera e Rossano Calabro. In altre parole “uno al Nord, uno al centro ed uno al Sud”, come aveva anticipato Delmastro in quell’incontro di fine novembre.

Le parole del sottosegretario sono arrivate nei giorni scorsi in Parlamento, rispondendo ad una interrogazione. «La stagione dell’arretramento dello Stato nei presidi di legalità sul territorio deve considerarsi assolutamente finita, al contrario – ha detto Delmastro – è ora di invertire quella tendenza che riteniamo essere stata per molti aspetti, nell’erogazione di servizio di giustizia e nelle luci di legalità accese sul territorio, decisamente sciagurata».

Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia

In altre parole «una stagione della revisione della geografia giudiziaria in cui, invece, si istituiscano nuovi tribunali e, quindi, si riaccendano luci di legalità sul territorio, offrendo una giustizia di prossimità e un servizio più vicino al cittadino». Gli stessi concetti che il sottosegretario alla Giustizia aveva pronunciato il 25 febbraio del 2023 durante un convegno organizzato a Vigevano, al teatro Cagnoni. Nello schema di Ddl, ha poi aggiunto, saranno predisposte le piante organiche del personale della magistratura e amministrativo sulla base di criteri adeguati alle realtà di riferimento, tenendo conto delle dimensioni territoriali del presidio, del bacino di utenza, e del preventivabile flusso in entrata delle iscrizioni, tanto in materia civile che in quella penale. Le piante organiche saranno affidate ad atti di normazione secondaria, successivi all’annunciato Disegno di Legge di revisione della geografia giudiziaria.

Il convegno organizzato al teatro Cagnoni di Vigevano al quale aveva partecipato il sottosegretario alla Giustizia, Delmastro

Il sottosegretario ha inoltre puntualizzato che non verranno aperti comunque “uffici giudiziari a stralcio”, perché una volta definito il circondario di riferimento, la dotazione organica dovrà essere necessariamente e da subito adeguata alla domanda di giustizia pronosticatile in base al bacino di utenza di quel territorio. Oltre al rapido intervento annunciato con lo schema di Disegno di Legge e che riguarderà le situazioni più mature e urgenti, tra cui anche quelle provenienti dalle realtà insulari e da aree interne che costituiscono presidi di legalità contro le criminalità organizzate, il Governo ha in mente una più ampia riflessione sulla revisione periodica di medio e lungo e termine di tutti gli uffici giudiziari.

La riapertura dei Tribunali soppressi dovrebbe avvenire a “risorse invariate”. Ciò significa una redistribuzione delle risorse che operano presso altre sedi e che vedrebbero così accentuate le difficoltà in cui versano per essere private di risorse indispensabili e già insufficienti ad assicurare un servizio dignitoso.

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