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Vigevano
27 Gennaio 2025 - 21:56
I consiglieri di minoranza (da sinistra) Vassori, Bellazzi, Montagnana, Suvilla, Baldina e Bertucci
VIGEVANO - Sbatte quasi i pugni sul tavolo Luca Bellazzi, capogruppo del Polo Laico: "Siamo qua perché è ora di dire "adesso basta". Siamo scandalizzati dall'ennesimo mercimonio di poltrone che si sta profilando per salvare l'attuale giunta mentre la città si trova in una difficoltà epocale, con le stesse facce di sempre che saltano da destra sinistra e viceversa. I vigevanesi sono stufi ed è ora di farsi sentire".
Attorno a lui, lunedì sera nella saletta del Comune riservata alla minoranza ci sono altri consiglieri: Alessio Bertucci e Marco Vassori del Pd, Silvia Baldina dei Cinquestelle, Furio Suvilla e Claudia Montagnana (LiberalConservatori). L'occasione è l'annuncio di un manifestazione-presidio, con raccolta di firme per chiedere le dimissioni della giunta, con raccolta di firme popolare, che si svolgerà intorno a metà febbraio. Data e location ancora da fissare, anche per coordinarsi "con associazioni e movimenti che in città già si stanno muovendo per organizzare una mobilitazione", precisa Bellazzi.
E poi c'è la situazione della città, condensata in alcuni dati esemplificativi forniti dai consiglieri, come un reddito pro capite nel 2022 inferiore di 10 mila euro rispetto alla vicina Pavia. Il turismo? Da giugno a settembre per le visite alla Torre del Bramante il Comune ha incassato 9 mila euro, con poco più di 1.600 visitatori. E poi aziende in fuga, città insicura e sporca, strade disastrate, parchi non curati, negozi sfitti in centro. Un lungo elenco di "disastri", secondo la minoranza, "mentre nelle stanze del Palazzo si gioca ancora allo scambio delle poltrone".
Silvia Baldina (M5S) fa i conti in tasca agli assessori: "Guadagnano 2,800 euro netti al mese e non hanno competenze. Alcuni avevano redditi zero o poco più prima di entrare in giunta, erano dei disoccupati, senza curriculum significativi, si occupano di cose che non conoscono: i cittadini danno soldi a questi personaggi".
"La nostra mobilitazione - aggiunge il democratico Alessio Bertucci - non è contro Ceffa, ma per la città, perché si cambi passo. A noi pare che si stia mettendo in scena un giochetto che ritardi il più possibile le elezioni. Ma Vigevano non può permettersi di aspettare, ha bisogno di un nuovo governo".
"La parola 'basta' sono stato il primo ad usarla, negli anni abbiamo visto schifezze su schifezze - dice Furio Suvilla - Non c'è più un minimo di etica e moralità, ma questo Comune è dei cittadini, non è di Ceffa o di Sala o della Lega o di altri. La cittadinanza esca dal torpore e chieda di azzerare questa situazione e permettere libere elezioni per avere un'amministrazione legittimata dal voto popolare, Il sindaco facente funzioni attuale si era candidata e non era stata nemmeno eletta in consiglio comunale", dove, sostiene Marco Vassori del Pd, "siedono burattini che hanno dietro altre persone, spesso potenti, che le guidano. Tanto che i consiglieri di maggioranza spesso sono le 'mogli di' o i 'mariti di' e non vengono nemmeno più chiamati per nome".
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