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IL CASO
29 Gennaio 2025 - 14:44
Una situazione a dir poco al collasso. Forse sarebbe meglio dire da “terzo mondo”. E in questo caso la denuncia arriva da chi, in quegli spazi, dovrebbe amministrare la giustizia. Dovrebbe, perché lavorare all’interno del Tribunale di Pavia sta diventando una sorta di “mission impossible”. Dove ogni giorno si scontano gravissime carenze strutturali, interventi di sistemazione programmati da decenni e che ancora oggi non stati effettuati (basti pensare che nel settembre scorso è stata emanata una determina per il servizio di pulizia delle grondaie che doveva essere completata a metà novembre del 2024 e ad oggi i lavori non risultano eseguiti), pianta organica che sconta parecchi deficit, uffici dei giudici utilizzati come aule, parte dei pavimenti del piano terra che si sta sollevando e viene tenuto solo grazie al nastro adesivo, assenza di impianti di raffreddamento nell’ala vecchia che rendono impossibile il lavoro in estate. E, chicca finale, non ci sono sedie ergonomiche per tutto il personale in organico (che, per la cronaca, come detto, è pure ad una percentuale di copertura del 52%).
Il Presidente della Corte di Appello di Milano, Carlo Ondei, all'apertura dell'anno giudiziario
La pesante denuncia è arrivata da Carlo Ondei, presidente della Corte di Appello di Milano, sabato scorso, all’apertura dell’anno giudiziario. “Il collasso - ha sottolineato il Presidente - è maturato con l’effettiva confluenza nel Palazzo dei Tribunali di Vigevano e Voghera, oltre che della sezione di Abbiategrasso (distaccata dal Tribunale di Milano). Limitando il discorso alle aule di udienza, ve ne sono solo tre, utilizzate per i processi penali e platealmente insufficienti. Nell’ambito di progetti di ristrutturazione pluridecennali, ed in larga parte non avviati ed obsoleti, sono in corso di realizzazione due nuove aule, ma i lavori sono sostanzialmente fermi da anni, e finora nessuno stimolo proveniente dai Dirigenti degli Uffici è risuscito ad ottenere che il competente Provveditorato acquisisse un significativo avanzamento. Sono necessari turni per la fissazione dei processi, e per quelli con maggior numero di imputati occorre far ricorso a strutture esterne, conseguite grazie alla meritevole disponibilità di Enti ed Istituzioni proprietarie. Naturalmente le udienze civili e quelle preliminari si svolgono nelle stanze dei Giudici, che talvolta sono palesemente inadatte per dimensioni o arredamento”.
Pavia è al collasso. E a Vigevano c’è un Tribunale che potrebbe riaprire nell’arco di pochi mesi e sanare queste gravissime carenze nella macchina-giustizia.
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