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Palazzo Reale celebra l'arte contemporanea: da Cindy Sherman a Vezzoli

Dal 7 marzo al 4 maggio un grande viaggio nell’arte contemporanea attraverso oltre 140 opere di 80 artisti internazionali

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

06 Marzo 2025 - 18:38

In anteprima assoluta, la mostra “DA CINDY SHERMAN A FRANCESCO VEZZOLI. 80 ARTISTI CONTEMPORANEI” presentata a Palazzo Reale di Milano aprirà al pubblico domani, 7 marzo 2025, fino al 4 maggio 2025. Promossa da Comune di Milano, Palazzo Reale e Fondazione Giuseppe Iannaccone, con la produzione esecutiva di Arthemisia, la mostra è un grande viaggio nell’arte contemporanea attraverso oltre 140 opere di 80 artisti internazionali che indagano tematiche centrali come il corpo, l'identità di genere, il multiculturalismo, il rapporto tra innovazione e tradizione

Artisti come Wangechi Mutu, Raqib Shaw, e Luigi Ontani affrontano temi di identità e appartenenza culturale, spesso mescolando tradizione e modernità nelle loro opere. Altri come Roberto Cuoghi e Tammy Nguyen indagano concetti di metamorfosi, mentre Hayv Kahraman e Hiba Schahbaz riflettono sulla diaspora e sul corpo come spazio di memoria. Imran Qureshi e Kiki Smith, invece, esplorano la condizione umana attraverso simbolismo e immagini viscerali.

La seconda parte della mostra include artisti come Tracy Emin e Lisa Yuskavage, che trattano la sessualità e la vulnerabilità femminile, mentre Shadi Ghadirian riflette sulle restrizioni culturali e le tensioni di genere nel mondo islamico. Altri come Muntean/Rosenblum, Martin Maloney e Katja Seib utilizzano l’iconografia popolare per esplorare linguaggi visivi e narrativa. Artisti come Francis Alÿs, Pietro Roccasalva e Andro Wekua trattano temi di viaggio e trasformazione, mentre Giangiacomo Rossetti e Karen Kilimnik riflettono sul concetto di spazio e realtà. La mostra prosegue con Hernan Bas, Nicole Eisenman e Paola Pivi, che creano un dialogo sul corpo, il desiderio e la fluidità, e conclude con Adrian Paci, Marinella Senatore, Massimo Bartolini e Hannah Quinlan, che esplorano esperienze collettive e l'evoluzione dei ruoli sociali.

«La mostra invita i visitatori a intraprendere un viaggio attraverso le molteplici espressioni dell’arte contemporanea, capace di interrogare la nostra società e il nostro tempo con sguardi sempre nuovi – dichiara l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Le opere in esposizione esplorano tematiche cruciali come l’identità, il corpo, la memoria collettiva e il rapporto tra realtà e immaginario, restituendo un panorama artistico che riflette e interpreta la complessità del presente. Grazie alla straordinaria selezione di opere e artisti invitati, Palazzo Reale si conferma luogo di confronto e scoperta, arricchendo il programma della Milano Art Week con questo nuovo progetto».

’insieme delle opere esposte evoca all’interno di ogni sala un motivo, una tendenza o un tema centrale nella produzione artistica contemporanea: la riflessione sul corpo l’identità di genere, i diritti civili, la ricerca di ogni forma di libertà, ma anche temi come la solitudine, l’introspezione, l’indagine sulle dinamiche di gruppo e di società, lo sfaldamento degli archetipi culturali, fino ad aprirsi sul terreno che fa collidere – ora creando aperture ora chiusure – il mondo naturale con quello artificiale, spesso, frutto dell’intervento dell’essere umano.

«È meraviglioso guardare la storia dell'arte e vedere – dichiara Giuseppe Iannaccone, Presidente della Fondazione Giuseppe Iannaccone – come gli artisti abbiano sempre esplorato i sentimenti, le emozioni, i piaceri e i tormenti degli esseri umani. Un'epoca segue l'altra, gli artisti si adattano ai fattori sociali ed economici della scena mutevole, inventando nuove forme di poesia; ma il cuore umano resta lo stesso e riesco a vedere un'essenza comune, una componente poetica condivisa, in ogni periodo dell'arte».

La mostra, è parte del programma della edizione 2025 di Milano Art Week. Catalogo edito da Allemandi. Data la forte valenza sociale per i temi trattati quali i diritti fondamentali, la parità di genere, la non discriminazione e l'inclusione sociale, la mostra ha ottenuto per la cerimonia di apertura del 6 marzo l’alto patrocinio del Parlamento europeo.


L’esposizione è accompagnata da una installazione sonora per pianoforte a parete, synth e samples, dal titolo "Possiamo andare da un'altra parte?" a cura di Dario Mangiaracina (La Rappresentante Di Lista) che ha commentato: «Questa lunga ballata è un lavoro sulla memoria, sul disappunto e sulla sua guarigione dal malumore. È pensata perché arrivi da lontano, dall’altra stanza, dalla strada, da un telefono. Ognuno di noi raccoglie memorie audio, le mie sono parole, campanelli e percussioni. Come un arpeggio, la memoria torna e si trasforma. Dove va dipende da noi. Le registrazioni sono avvenute tra Palermo, Roma, Parigi, Londra e Milano tra il 2021 e il 2025».

La mostra si apre con una sala monografica dedicata a Cindy Sherman nella quale vengono anticipati tutti i temi dell’esposizione, come ad esempio l’indagine sul corpo, l’idea di mascheramento, la riflessione sull’identità attraverso l’uso del ritratto e dell’autoritratto, il rapporto tra reale e artificiale fino alla decostruzione degli stereotipi di genere. Le 6 opere qui esposte appartengono ad alcune delle serie più iconiche dell’artista e offrono una panoramica ad ampio spettro del suo lavoro: gli Untitled Film Stills degli anni Settanta, fotografie in bianco e nero in cui l'artista interpreta personaggi diversi, ispirati ai ruoli femminili dei film degli anni Cinquanta e Sessanta; Untitled #130 (1983) dalla serie “Fashion” in cui esplora i cliché della bellezza femminile nelle pubblicità di moda; Untitled #555 (2010/2012) dalla serie dei “Clown” in cui il trucco eccessivo, i colori accesi e gli sfondi psichedelici amplificano quel senso di alienazione e disagio che la figura del clown, divertente e inquietante allo stesso tempo, può suscitare.

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