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Rimborsi e indennizzi di Trenord: l’autorità dei trasporti cassa il metodo delle corse parzialmente soppresse

Ora l’azienda dovrà ricalcolare un anno intero? La sua posizione. Arriva immediatamente la condanna politica del PD che presenterà un’interrogazione in Regione

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

07 Aprile 2025 - 18:35

Rimborsi e indennizzi di Trenord: l’autorità dei trasporti cassa il metodo delle corse parzialmente soppresse

Un treno Caravaggio in stazione a Mortara

Il colpo di scena è arrivato oggi, lunedì, con un comunicato dei “Rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza Regionale del Trasporto pubblico locale” e dei “Rappresentanti dei Comitati pendolari e delle Associazioni dei viaggiatori”. I primi sono cinque e tra questi c’è anche Franco Aggio, presidente della Associazione Mimoal, che si occupa della tratta ferroviaria Milano-Mortara-Alessandria. Scrivono i comitati: «Mentre solo pochi giorni fa Trenord e Regione Lombardia hanno enfaticamente annunciato l’evento del primo mese senza indennizzi, si viene a sapere che Trenord stessa ha omesso da sempre di inserire le corse parzialmente soppresse. In pratica, nel computo degli indicatori in base ai quali stabilire il riconoscimento dell’indennizzo agli abbonati su una determinata direttrice, Trenord non avrebbe mai considerato nel calcolo le soppressioni parziali delle corse». Spiega infatti Trenord nei dettagli mensili del servizio che per ottenere gli indennizzi è necessario che la somma tra le corse soppresse e quelle che hanno accumulato un ritardo superiore ai 15 minuti sia superiore al 10%. Non solo il calcolo è molto penalizzante perché il ritardo di 15 minuti è molto alto, ma non sono state calcolate le corse “parzialmente" soppresse, ma solo quelle interamente soppresse. Ora questo metodo viene cassato dall’Autorità regionale dei trasporti. Spiegano ancora i rappresentanti dei viaggiatori: «L’accertamento della violazione è avvenuto nell’ambito del procedimento sanzionatorio avviato dall’Autorità di regolazione dei Trasporti nel luglio scorso, in merito al mancato riconoscimento dell’indennizzo ai possessori di titoli integrati, in particolare degli Ivol (Io viaggio ovunque in Lombardia). L’Autorità ha anche accertato che l’impatto dovuto al mancato conteggio delle cancellazioni parziali sugli indicatori è tale da determinare un incremento delle direttrici indennizzabili. Il mancato conteggio delle limitazioni delle corse e decise senza preavviso adeguato era stato già segnalato in passato dai Rappresentanti degli Utenti, anche col precedente sistema dei “bonus”, abolito da Regione Lombardia. Ricordiamo – prosegue il comunicato dei viaggiatori - che il sistema dei “bonus” era stato eliminato circa un anno fa con la presunta incompatibilità con il sistema degli indennizzi da Regolamento Europeo, sebbene, come invece successivamente dichiarato dalla stessa ART, si trattasse di una fattispecie avente causa e natura diverse dall’indennizzo e, quindi, risultasse pienamente compatibile con esso. Grazie all’inchiesta svolta da ART, ora dovranno essere rifatti i conti e, visto che il diritto al risarcimento dura un anno, dovranno essere necessariamente corrette tutte le tabelle sul riconoscimento degli indennizzi dei mesi passati. Non solo, si porrà un freno alla pratica troppo frequentemente adottata di accorciare una corsa a causa del ritardo del treno, causa di gravi disagi per molti utenti. Infine, non è da escludere che, col ricalcolo, non salti fuori una qualche direttrice che abbia superato la soglia di riconoscimento all’indennizzo anche nello scorso mese di gennaio (…)».

In merito a questo accertamento della violazione effettuato dall’Autorità di regolazione dei trasporti è subito intervenuto il consigliere regionale del Pd Simone Negri: «Quanto denunciato dai pendolari sul comportamento di Trenord è molto grave e noi vogliamo vederci chiaro, per questo presentiamo una interrogazione all’assessore regionale alla mobilità Franco Lucente. (…) Non ci aspettavamo quanto denunciato oggi. Ora le domande sono parecchie. La prima: quanto sono affidabili i dati che Trenord diffonde? Chi li controlla, visto che in Regione non sarebbe stata notata una distorsione tanto evidente? E come tornano i conti con la Regione, a cui la società deve corrispondere delle penali quando esce dagli standard? Insomma, da tempo sosteniamo che il rapporto tra la Regione e Trenord non è governato, se non a vantaggio della società, la quale con il Fontana bis ha ottenuto un rinnovo senza gara per dieci anni, l’aumento del corrispettivo di cento milioni di euro l’anno, la cancellazione del bonus per i disservizi, da corrispondere automaticamente agli abbonati e la lista non sembra essere finita qui. Fontana e l’assessore Lucente devono spiegare, a noi e agli utenti».

Alla luce dei comunicati e delle posizioni odierne arriva la puntualizzazione aziendale: «Trenord accoglie i rilievi di ART e conferma la massima disponibilità all’interlocuzione, tuttora in corso, su entrambe le questioni sollevate: le modalità di riconoscimento dell'indennizzo ai possessori di abbonamenti integrati e il computo delle soppressioni parziali nel calcolo». Da sottolineare che Trenord afferma che l'interlocuzione sarebbe «tuttora i corso» quindi non ancora ufficialmente definita. 

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