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IL CASO

Ponte, la gara di appalto. La Provincia diffida l'Informatore, ma noi non accettiamo bavagli e false accuse

Dopo la pubblicazione dell'articolo sulla retromarcia dell'ente per la gara di appalto delle rampe, il Presidente Palli ci accusa di aver dato notizie false e fuorvianti. A questo punto ecco i documenti, la Pec inviata dalla Provincia alle imprese e la lettera del Presidente al giornale. Con la nostra risposta

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18 Aprile 2025 - 10:58

Ponte, la gara di appalto. La Provincia diffida l'Informatore, ma noi non accettiamo bavagli e false accuse

Il presidente della Provincia, Giovanni Palli, sul ponte del Ticino a Vigevano

Notizie false e tendenziose, un articolo del tutto falso e infondato, affermazioni false e fuorvianti. Ma soprattutto un articolo non autorizzato dall’Ente. Ci manca solo l’associazione a delinquere tra le accuse che il presidente della Provincia di Pavia, Giovanni Palli con una Pec inviata nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì, ha rovesciato sul direttore dell’Informatore Vigevanese, Mario Pacali, dopo la pubblicazione dell’articolo riguardante la retromarcia dell’Ente sulla gara di appalto per la viabilità di accesso al ponte.

Per facilitare la lettura, pubblichiamo la Pec inviata dalla Provincia ai tre raggruppamenti in gara.

Alcune considerazioni sulla diffida-minaccia-bavaglio della Provincia

Respingiamo con sdegno, documenti alla mano, che quella notizia sia falsa, tendenziosa, infondata, fuorviante e chi più ne ha più ne metta. Non accettiamo di essere zittiti da un Ente che ha impiegato quattordici anni per costruire un ponte ancora oggi inutilizzabile perché mancate della viabilità di accesso. Ci chiediamo con quale autorità e in forza di quale norma la Provincia si arroghi il diritto di autorizzare o meno la pubblicazione di una notizia (vera) su un organo di informazione, manco fossimo sotto dittatura… Salvo poi ammettere che l’articolo “riporta testualmente, in forma virgolettata, passaggi estratti da una comunicazione endoprocedimentale inviata alle imprese interessate", una Pec firmata dal dirigente e dal Responsabile unico del progetto. Non doveva diventare di pubblico dominio? Ha dato fastidio alla Provincia? Non ci riguarda. Noi abbiamo svolto puntualmente il nostro compito di giornalisti. E, ripetiamo, si tratta di una Pec che ha valore legale, non di uno scritto sulla carta del formaggio.

Sul fantascientifico "invito a trasmettere entro 3 (tre) giorni ogni informazione utile all’individuazione delle fonti utilizzate al fine di verificare eventuali profili di responsabilità”, il Presidente Palli dovrebbe ben sapere che chiedere ad un giornalista di rivelare le sue fonti è come pensare di andare all’Oktoberfest portandosi le birre da casa. In altre parole un’eresia. Il vice direttore Annalisa Vella sta invece meditando di inviare alla spettabile Provincia, a seguito di tale invito, un cadeau in risposta…

Della Pec inviata dall'ente provinciale alla nostra redazione, diretta al suo direttore Mario Pacali, accogliamo invece la parte nella quale si chiede “identica evidenza pubblica“. Eccola. E senza paywall.

Le "puntate" precedenti

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