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AL SAN MATTEO

Endoarteriectomia polmonare: Pavia centro di riferimento nazionale

In 31 anni eseguiti quasi 1400 interventi, il 5% sun pazienti provenienti dall'estero

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

28 Aprile 2025 - 10:15

Endoarteriectomia polmonare: Pavia centro di riferimento nazionale

Il policlinico San Matteo di Pavia

Più di trent’anni fa veniva eseguita la prima endoarteriectomia polmonare (Eap) in un paziente 34enne, che da allora ha condotto una vita assolutamente normale. Da quell’11 aprile 1994, il Centro della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, che ha come responsabile il professore Andrea Maria D’Armini, ne ha eseguite quasi 1.400; di queste, il 4,8% su pazienti provenienti dall’estero.

Il San Matteo è Centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico dell’ipertensione polmonare cronica tromboembolica (Ipcte), con pazienti che arrivano da tutto il territorio nazionale, nonché uno dei cinque centri al mondo con le casistiche più numerose e in grado di effettuare questo delicatissimo intervento chirurgico anche nei pazienti più complessi.
Gli altri quattro centri sono a San Diego (California, Usa), dove la tecnica originaria è nata, Cambridge (Regno Unito), Parigi (Francia) e Bad Nauheim (Germania).

Negli anni, oltre ai pazienti provenienti da altre regioni italiane, il 73%, è cresciuto anche il numero dei pazienti provenienti da paesi esteri: sono il 4,8% (66). Nei primi 25 anni di attività solo l’1,3% (12) di interventi di endoarteriectomia polmonare è stato eseguito in pazienti inviati al San Matteo da strutture sanitarie estere. Negli ultimi 5 anni, invece, il riferimento da Paesi dell’Unione europea è considerevolmente aumentato; nel biennio 2023-2024, a fronte di 155 Eap eseguite, il 21,3% (33) ha riguardato pazienti provenienti dall’estero.

«La maggior parte dei pazienti provenienti dall'estero – riferisce Andrea Maria D’Armini, responsabile del Centro chirurgia ipertensione polmonare - arriva dalle strutture sanitarie della Romania. Attualmente sono sette i centri invianti, quattro cardiologie e tre pneumologie, distribuite su tutto il territorio nazionale rumeno. Al nostro centro sono stati inviati pazienti anche da strutture sanitarie di altri Paesi, tra i quali Albania, Grecia, Cipro, Malta, Bulgaria e Kosovo, tutte nazioni dove questo intervento non viene eseguito».

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