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VIGEVANO

La grande festa per gli 80 anni dell'Informatore e i 95 della Croce Rossa Italiana-Comitato di Vigevano

L'inaugurazione alle 19 di giovedì 15 maggio. La mostra è in programma per i due lunghi weekend del 15, 16, 17 e 18 maggio e del 22, 23, 24 e 25 maggio presso la Strada Sotterranea del Castello di Vigevano. Oltre alla mostra una serie di eventi collaterali: il ritorno di Radio Informatore, gli spettacoli teatrali. Questa mattina la conferenza stampa di presentazione

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informatore@ievve.com

12 Maggio 2025 - 13:03

La grande festa per gli 80 anni dell'Informatore e i 95 della Croce Rossa Italiana-Comitato di Vigevano

La conferenza stampa di presentazione degli eventi in programma a partire dalle 19 di giovedì 15 maggio

Una mostra, in programma per i due lunghi weekend del 15, 16, 17 e 18 maggio e del 22, 23, 24 e 25 maggio presso la Strada Sotterranea del Castello di Vigevano, celebrerà una doppia ricorrenza: gli 80 anni della fondazione del nostro settimanale L’Informatore Vigevanese e i 95 anni della Croce Rossa Italiana Comitato di Vigevano. Saranno esposti alcuni documenti storici, venuti alla luce solo recentemente e ancora oggetto di studio, che dimostrerebbero per la Croce Rossa di Vigevano una data di fondazione precedente al 1930, a ulteriore testimonianza della rilevanza e della storicità dell’organizzazione cittadina. Sul fronte del settimanale L’Informatore, sarà un viaggio a ritroso nel tempo: dal digitale all’analogico, fino alla stampa a piombo.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala consiliare del Comune di Vigevano, alla presenza del sindaco facente funzioni Marzia Segù e del vice presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Luigi Grechi.

UN VIAGGIO LUNGO 80 ANNI: I NOSTRI DIRETTORI

Un viaggio scandito per epoche e direttori responsabili: dall’attuale Mario Pacali, a Carlo Vella, Margherita Natale - senza dimenticare Vito Pallavicini - fino al suo fondatore Carlo Natale. Industriale calzaturiero, membro del CLN clandestino, giornalista ed editore, Carlo Natale fu anche presidente del Comitato CRI di Vigevano dal 1948 al 1969, oltre ad aver fondato dopo la Liberazione il Circolo culturale degli Amici dell’Arte ed essere stato negli anni Sessanta socio di maggioranza della Casa di Cura Beato Matteo. Documenti e lettere dell’epoca testimonieranno il suo multiforme impegno sociale, culturale e imprenditoriale.

PER TUTTI E DI NESSUNO: LA BANDIERA DELL’INFORMATORE

L’Informatore Vigevanese esce in edicola per la prima volta il 25 maggio 1945. Carlo Natale ne è fondatore e direttore fino alla sua scomparsa, il 19 marzo 1969 quando aveva 69 anni, tutti vissuti intensamente sin dalla giovane età. La passione giornalistica, insieme a quella politica e sociale, lo impegnarono giovanissimo. Per lui l’Informatore fu il modo più libero di fare politica per gli interessi della città, senza essere sottoposto ad alcun compromesso. Antifascista indipendente, di lui un amico dei tempi di lotta scrisse: “Non ha mai tradito la sua giovinezza generosa, battagliera e un po’ romantica, e i suoi ideali. Ebbe altissimo il senso della dignità: nella parola dignità comprendiamo tutte quelle virtù che lo resero un ammirevole cittadino ed un generoso amico”.

Carlo Natale, fondatore dell'Informatore vigevanese

Un altro lutto colpì il giornale nel 1969: la morte di Vittorio Ramella, caporedattore dell’Informatore dagli inizi degli anni Sessanta. Un male incurabile lo strappò al giornale e alle sue passioni: la storia e l’arte. Lasciando in eredità all’Informatore l’impegno per la salvaguardia del Castello.

Margherita Natale qui ritratta nella sede dell'Informatore in piazza Ducale, insieme all'onorevole Enrico Berlinguer

La direzione di Margherita Natale è stata quella più lunga, ed è sotto la sua guida che il settimanale si sviluppa tanto nel numero di pagine quanto nella tiratura e diffusione. Un articolo apparso sul periodo “La Puntura”, diretto da Giovanni Migliavacca, databile anni ‘80 dal titolo “Sfogliando la Margherita” recita: “(...) La Margherita è il fiore all’occhiello della città di Vigevano. È una Margherita di grande successo, con 15mila copie (pardon! petali) settimanali e un peso enorme nella psicologia cittadina. I primi a sfogliare ogni giovedì i petali della Margherita per chiedersi se “m’ama o non m’ama?” sono senz’altro i politici. Questi vivono momenti di tensione, di paura, di panico soprattutto verso le 10 del giovedì, momento di massima diffusione dei petali (volevo dire copie). (...) A Vigevano soltanto le acque del Ticino riescono a disubbidire all’Informatore, scivolando verso il Po, verso il mare. Il resto della città sfoglia la Margherita tutte le settimane”.

Carlo Vella, figlio di Margherita Natale, è stato direttore dell'Informatore dal 1995 al 2006

Nel 1995 le redini passano al figlio Carlo Vella - prima impegnato nella conduzione di Radio Informatore - la cui direzione è caratterizzata dalle battaglie per la difesa ambientale del territorio. Un incidente lo porta via a soli 40 anni.

UN DOCUMENTARIO PER RACCONTARE I NOSTRI PRIMI 80 ANNI

Un documentario, realizzato da Xawa Vella e Bruno Ansani - racconterà la storia dei primi 80 anni di attività della nostra testata, attraverso le voci dei protagonisti.

Una cavalcata lungo gli 80 anni di storia dell’Informatore vigevanese, attraverso la voce dei protagonisti che l’hanno fatta, questa storia, dai direttori ai collaboratori, ai tecnici. O ricordando le figure più importanti, a partire da quella del fondatore Carlo Natale. È quello che conterrà un docu-film, realizzato da Bruno Ansani e Xawa Vella in occasione di questa ricorrenza. Un lavoro nato con l’intenzione di dare spazio a più persone possibili: sono state realizzate decine di interviste, sono stati utilizzati degli attori per sottolineare alcune parti. E poi la caccia al materiale (foto, filmati, documenti) che compone un quadro che punta a privilegiare le emozioni rispetto allo scorrere degli eventi. Il filo conduttore è rappresentato dalla passione per questo lavoro: fare il giornale, fare la radio, a prescindere dal ruolo che si ricopre. Una passione che si associa a quella per Vigevano e il territorio lomellino, che è naturalmente lo sfondo di tutte le storie che vengono raccontate.

LE INSERZIONI PUBBLICITARIE E GLI ANNUNCI DI LAVORO: COME E' MUTATO IL COSTUME E IL LAVORO NEI DECENNI

Le inserzioni pubblicitarie, così come le ricerche di personale, scandiscono in modo cristallino le epoche, i bisogni, l’operosità di una città. Abbiamo quindi deciso che uno spazio dovesse essere dedicato agli inserzionisti della nostra testata. Ed alcuni, quelli storici, prenderanno parte alla esposizione con loro creazioni, prodotti e servizi rigorosamente d’epoca: Casa Stopino (partner dell’evento), Zanoletti, Caffè PortMoka, Vipetrol. 

E TORNA ANCHE RADIO INFORMATORE!

L’Informatore è stato anche affiancato dal 1976 al 1992 da Radio Informatore: ecco quindi che alla festa non potranno mancare i suoi dj e tecnici del suono storici: sabato 24 e domenica 25 maggio, dalle 10,30 del mattino fino a sera, una postazione farà rivivere quell’epoca meravigliosa delle radio libere a suon di buona musica, jingle e “tormentoni”. Alla consolle, al Portone (via XX Settembre), si alterneranno: Mario Pacali, Simona Ravasi e Luigi Altovino che riproporranno “Il mattiniere” con ospiti a sorpresa; dal pomeriggio ecco i compagni di radio (e di Martelloni) Elia Panzarasa e Charlie Faggioni, quindi la coppia (anche nella vita) Elena Finaldi e Chicco Morales, e ancora Pino Ricciardi, Andrea Dulio (Duly) e Mario Mainino.

In alto: una foto d'archivio degli speaker di Radio Informatore. In basso: il ritorno dei dj di Radio informatore alla Notte Bianca di Vigevano

Sabato 24 maggio dall'aperitivo alla notte alla consolle ci saranno i Kick The Beat

Il service audio è assicurato dall’ottimo Paolo Ceffa e dai Kick The Beat, collettivo che pensa, organizza e produce party di musica elettronica tra Milano e Vigevano, città d’origine. L’approccio di KTB è fatto di ricerca sonora, impatto visivo e atmosfera: a loro l’onore di scaldare l’atmosfera del sabato sera (quello del 24).

LA STORIA DI CARLO E LUIGIA

Dialogando con la città” è un’opera storico/giornalistica pubblicata dall’Informatore - nel mese di marzo del 1992 ed ispirata da Luigia Marchesi Natale, moglie del fondatore del nostro settimanale. Il libro contiene una parte degli scritti apparsi su vari giornali locali dal 1923 al 1969 e firmati da Carlo Natale (Cienne era la sua sigla): in essi sono testimoniati i fatti salienti di un periodo storico travagliato, passionale e drammatico quale è stato quello della prima metà del XX secolo. Nel 2002 il regista e drammaturgo Mimmo Sorrentino ne ha fatto una trasposizione teatrale con “La storia di Carlo e Luigia”, vista all’interno delle vicende storiche che vanno dal loro primo incontro nel 1923 alla scomparsa di Carlo nel 1969.

«Rappresentare la storia di Carlo Natale e Luigia Marchesi vuol dire rappresentare la storia del ‘900 a Vigevano. L’incredibile, delicata e appassionante storia di Carlo e Luigia si intreccia infatti con l’avvio in città dell’industria calzaturiera degli inizi del secolo, con la prima guerra mondiale, la nascita del fascismo e la sua stabilizzazione, la seconda guerra mondiale, la guerra partigiana - spiega Sorrentino. - Ed è la storia di due giovani che riescono a realizzare i loro sogni, partendo da una umile condizione sociale, ma determinati a migliorare la propria condizione umana. E ci riescono perché restando fedeli alle loro idee. Ci riescono senza scendere compromessi, in un’epoca in cui non scendere a compromessi voleva dire rischiare la propria idea. Ci riescono senza chiudersi nell’egoismo dell’accumulo forzato, ma aprendosi alla città, ossia il loro mondo. Ci riescono perché sono curiosi. Vogliono imparare. Non dimenticano di essere nati umili. Ci riescono perché si amano. Di un amore fedele, sincero, condiviso, tenero. Ci riescono perché sono persone autentiche. Per questo la storia di Carlo e Luigia è un testo epico».

LA PIÙ BELLA BANDIERA - CARLO NATALE E LA VIGEVANO LIBERA: LO SPETTACOLO TEATRALE

A chiudere la manifestazione, domenica 25 alle 21 sarà Corrado Gambi con “La più bella bandiera - Carlo Natale e la Vigevano Libera”, uno spettacolo-lettura-omaggio alla figura del fondatore dell’Informatore.

LA PIÙ BELLA BANDIERA - Carlo Natale e la Vigevano Libera Lettura-spettacolo omaggio alla figura di Carlo Natale, antifascista e giornalista. Di e con: Corrado Gambi luci e suoni: Mario Ferraris Fusarini

Il 25 Maggio 1945, esce il primo numero de L’Informatore, il giornale di Vigevano. “Il giornale sarà per tutti e di nessuno. Mantenendo tali propositi, crediamo di assolvere un nobile compito che richiede, ora più che mai, un coraggioso e volenteroso sforzo comune di quanti già lottarono e sacrificarono per conquistare la Libertà!”... Così scrive Carlo Natale, fondatore del settimanale e membro del CLN di Vigevano, nel 1945. L’antifascismo, con la Costituzione nata dalla Resistenza, rappresenta dunque il Dna di questo giornale.

Una scrivania… la sua scrivania originale… una radio… le sue cose… una vecchia macchina da scrivere, una lampada, fogli, giornali, testimoni del tempo che riemergono come in un sogno, un ricordo… oggetti suscitatori di memoria, che evocano storie, che evocano La Storia, quella con l’esse maiuscola, quella di chi ha contribuito a costruire ciò che siamo oggi, di chi ha contribuito a costruire un paese libero e democratico… la storia di una persona libera, antifascista indipendente, che sfugge ad ogni tentativo di “facile catalogazione”… la storia di un giornalista che ha fondato un giornale con l’intento che fosse di tutti, libero, democratico, ed appunto indipendente… la storia di un uomo che tra le tante attività della sua vita, (giornalista, imprenditore, membro del CLN, presidente della Croce Rossa di Vigevano, azionista della Casa di Cura “Beato Matteo” di Vigevano, importantissima realtà sanitaria cittadina…) ha fondato, addirittura nel 1946, la Società Amici dell’Arte e della Cultura, “allo scopo di riunire quanti desideravano elevare lo spirito ed arricchire l’intelletto, animati dall’amore per l’arte e per la cultura”, un segno incredibile di quale attenzione alla crescita e allo sviluppo sociale vi era all’indomani della conclusione della catastrofe della II Guerra Mondiale. 

Forse la storia di un’Italia che non esiste più… forse la storia di persone che sembra non esistano più… Una figura al tavolo di lavoro sta scrivendo… come se dovesse preparare qualcosa… uno scrittore, un giornalista, un professore, Carlo Natale stesso… chissà… Le storie emergono dagli scritti, come musiche uscite da una radio d’epoca… frammenti di un puzzle che solo apparentemente fatica a completarsi e che forse è giusto che non si completi… perché parte di una storia ancora “in essere”, una storia proseguita dai parenti di Carlo Natale che ne hanno ereditato lo spirito e l’ideale. Corrado Gambi, attore, regista ed autore della cooperativa teatrale Le Tre Corde, presta la voce in questa strana atmosfera quasi “radiofonica” che gioca sulla grande forza evocativa, appunto, di voci e suoni che giungono da lontano senza perdere di efficacia e modernità, per un’operazione di rievocazione e trasmissione di memoria…

Scegliere di avere memoria, scegliere di ricordare e scegliere di trasmettere la memoria non sono azioni scontate. È necessario mantenere viva la memoria della Storia e cercare di ancorarla saldamente al presente, perché la memoria è la chiave di comprensione di ciò che stiamo vivendo… La memoria di ciò che è stato è allo stesso tempo chiave che apre la porta del “qui ed ora” e che permette di aprire quella di “ciò che sarà” senza disastri… o almeno così ci auguriamo. E tutto questo passa necessariamente anche attraverso la memoria della storia di tante persone come Carlo Natale…

IL NOSTRO DIALETTO E I GIOCHI DI UNA VOLTA

Per tre mattine (venerdì 16 maggio dalle 10,30 alle 12,30; giovedì 22 e venerdì 23 maggio sempre dalle 10,30 alle 12,30, chi vorrà potrà fare lezione di dizione… in dialetto vigevanese. L’iniziativa vede protagonisti gli allievi del corso di “Poesie in dialetto” dell’Unitre Miriam Cristina Poletto e Gianni Luigi Barbieri. Che presenteranno anche il volume, fresco di stampa, “Arch in ciel - Vernacoli vigevanesi, poesie, proverbi e modi di dire”, a cura di Angelo Penza.

RINGRAZIAMENTI

La mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Vigevano e la Croce Rossa Italiana Comitato di Vigevano e con il supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Casa Stopino.

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