Lo psicologo nello studio del medico di famiglia: i risultati del progetto

La presenza di uno psicologo nello studio del medico di famiglia funziona, è un’opportunità preziosa e l’esigenza è avvertita soprattutto dai giovani: tra gli interpellati oltre sette su dieci hanno espresso la volontà di chiedere sostegno a questo tipo di professionisti. È quanto emerge da una ricerca-pilota condotta su 461 pazienti d’età compresa tra i 18 e 94 anni, i cui risultati saranno presentati pubblicamente domani, sabato, alle 9,30 alla sala Duse del ridotto del teatro Cagnoni.

Sono i dati finali del progetto “Lo psicologo di famiglia”, promosso da Amf, l’Associazione dei medici di famiglia di Vigevano e Lomellina, con la collaborazione tra medici e psicologi e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, associazione Federica Griffa e Rotary club Vigevano Mortara. Attraverso un questionario è stata indagata la percezione del benessere psicologico e la necessità della figura di uno psicologo nello studio del medico di famiglia.

La fascia d’età dai 18 ai 39 anni è quella che ha mostrato i livelli più alti di ansia e minor controllo emotivo. Il 73% sente la necessità di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta e il 64,4% sarebbe più propenso a cercare aiuto se lo psicologo fosse nello studio del proprio medico di base.

Il progetto ha previsto inoltre tre incontri con psicoterapeuti per 66 pazienti selezionati dai medici di famiglia. I dati raccolti ne dimostrano l’efficacia: al termine dei tre colloqui si sono registrati significativi miglioramenti nei livelli di ansia, autostima e relazioni interpersonali, insieme a un aumento della percezione di benessere generale. Il progetto “Lo psicologo di famiglia” si conferma dunque una proposta concreta per intercettare e prendere in carico in modo tempestivo i problemi emergenti.