Cerca

le regole

Censimento autovelox: cosa succede se i Comuni non si adeguano

La Cassazione ha già annullato multe per apparecchi non omologati. Il Codacons: «Il 60% è a rischio»

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

14 Agosto 2025 - 17:28

Censimento autovelox: cosa succede se i Comuni non si adeguano

Dal prossimo autunno migliaia di autovelox lungo le strade italiane rischiano lo spegnimento, se gli enti locali non comunicheranno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) i dati richiesti per il nuovo censimento nazionale. Il Mit ha annunciato che entro settembre sarà online un’applicazione dedicata sul proprio sito istituzionale, attraverso la quale Comuni, Province e Regioni dovranno inserire entro 60 giorni tutte le informazioni relative agli apparecchi di rilevazione della velocità. Per ogni dispositivo dovranno essere indicati vari dati relativi a conformità, marca, modello, localizzazione e omologazione delle apparecchiature.

«Si tratta di una straordinaria operazione verità, anche alla luce della totale mancanza di mappature precise degli autovelox» spiega il Ministero, precisando che l’obiettivo è «garantire esclusivamente l’efficacia dei dispositivi che aumentano la sicurezza stradale. Non saranno tollerati i dispositivi fuori norma o utili più a "fare cassa" che a prevenire comportamenti scorretti alla guida».

Il Codacons da settimane segnala il rischio di blocco generalizzato a causa dell’assenza del decreto attuativo previsto dal Decreto Infrastrutture. Secondo l’associazione, «una situazione paradossale venutasi a determinare a causa di ritardi, leggi macchinose e inutili complicazioni burocratiche».

Il decreto prevede che, senza comunicazione al Mit, i dispositivi non possano essere utilizzati. Ma per far partire la raccolta dati serve un modulo digitale che il Ministero deve approvare entro il 19 agosto. Se il calendario sarà rispettato, il termine per inviare le informazioni cadrà il 18 ottobre.

«Una situazione assurda e paradossale – è la posizione del Codacons – perché, in assenza del decreto attuativo del Mit, a partire dal prossimo 18 ottobre tutti gli autovelox installati in Italia, indipendentemente dall’omologazione, dovranno essere disattivati, per volere dello stesso ministero».

Il tema non è nuovo: la questione omologazione è aperta da oltre un anno e mezzo. La Cassazione ha già dichiarato nulle le multe elevate con apparecchi approvati ma non omologati, mettendo in discussione gran parte delle postazioni attive. Secondo Il Codacons, oggi «quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologati, sono stati approvati prima del 2017, anno spartiacque per la validità degli apparecchi».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400