«Le campane mi disturbano, risarcitemi»

Quelle campane disturbano o meno? Si attende con una certa curiosità la sentenza del tribunale di Pavia, sezione civile. L’udienza è stata la scorsa settimana ma in modalità scritta. L’esito non è ancora noto.
La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, ad Ottobiano, batte le ore e le mezze ore senza fermarsi mai. Quindi 48 rintocchi, giorno e notte, senza contare le varie funzioni liturgiche. Questo cittadino, che vive in piazza, non ne poteva più e ha chiesto prima un risarcimento di settemila euro per il disagio psichico provocato dai rintocchi, poi trasformatosi nella richiesta di ridurre il suono, facendolo cessare del tutto dalle 21 fino alle 6.
Il Comune è difeso dall’avvocato Laura Zerbinati, mentre la parrocchia dall’avvocato Franco Colli. «Attendiamo – spiega Zerbinati – la decisione del giudice e il possibile provvedimento d’urgenza: ossia, se verrà o meno riconosciuto il disturbo e l’esistenza di un danno. Riteniamo di essere nel giusto, senza contare che la gestione delle campane è di competenza della parrocchia». Ma il primo a ricevere le lamentele dell’uomo è stato il sindaco, Pier Angelo Cecchetto: al municipio era stato proposto un accordo bonario, col conseguente risarcimento. Una richiesta rispedita al mittente.

C’è un altro dettaglio: nel 2003 (il sindaco era già Cecchetto) il Comune aveva approvato il regolamento di zonizzazione acustica. Li viene spiegato come il suono delle campane rientri nei limiti previsti dalla legge, e che comunque si tratta di un servizio di pubblica utilità normato dal concordato tra Stato e Chiesa e, quindi, non controllabile da un’amministrazione comunale.
Fallito quindi ogni tentativo di conciliazione anche verbale, si è arrivati in tribunale. Qualora il giudice decidesse che sì, quell’uomo ha ragione e le campane disturbano, si creerebbe un precedente non di poco conto. Chiunque si sentisse importunato dai rintocchi, potrebbe portare la propria insofferenza in tribunale.