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I trasporti

Biglietti integrati di trasporto pubblico, nuove stazioni e intermodalità. Un futuro da sogno, ma ancora tutto da vedere

Il convegno organizzato in biblioteca dalla associazione pendolari Mimoal (Milano-Mortara-Alessandria)

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

19 Settembre 2025 - 20:14

Biglietti integrati di trasporto pubblico, nuove stazioni e intermodalità. Un futuro da sogno, ma ancora tutto da vedere

I relatori

Il tema interessa tantissimi viaggiatori. È quello dei biglietti integrati che consentiranno in un futuro, speriamo vicino, di prendere un treno e poi un autobus o la metropolitana e poi ancora un altro treno per completare il viaggio. Il tutto semplicemente passando il telefono o la carta di credito all’ingresso (e uscita) dei mezzi utilizzati, come già facciamo per la metropolitana. Al termine del percorso ci vedremo trattenere la tariffa migliore e più economica. “Integrazione tariffaria e modale del TPL Lombardia. A che punto siamo?” è stato il tema del convegno tenuto questo pomeriggio (venerdì) in biblioteca a Mortara, organizzato dall’associazione pendolari “Mimoal” (Milano-Mortara-Alessandria) presieduta da Franco Aggio. Il Tpl è il trasporto pubblico locale, che non è più da intendersi limitato ai treni, ma può e deve integrarsi con il servizio autobus e anche altri servizi.

Erano presenti Giorgio Stagni della direzione trasporti di Regione Lombardia; Luca Tosi, direttore dell’Agenzia Tpl di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia e Michele Rabino responsabile sviluppo delle Infrastrutture Nord Ovest di Rfi (Rete ferroviarie italiane). Ha presentato e moderato l’incontro il presidente della Mimoal Franco Aggio.

Nel mondo ideale prima descritto anche il bonus dovrebbe ricomparire se abbiamo subito disservizi. Perché, hanno ammesso gli interlocutori «se le aziende del trasporto pagano delle penali quando non mantengono gli standard previsti, queste penali dovrebbero essere interamente riversate sugli utenti danneggiati». Non avrebbe senso lucrare su queste cifre, anche perché il trasporto oggi è pagato dagli utenti (a seconda delle linee) solo per il 30, 50% del costo effettivo. Il resto pesa sulla collettività.

Una slide dell'intervento di MIchele Rabino

Nelle pieghe degli interventi (molto tecnici) si è anche scoperto che oggi non tutti possono usare l’auto perché in alcune aree c’è una quota di popolazione dal 20% al 30% che non ha la patente. Ecco l’interesse sempre crescente per il trasporto pubblico. E infine, a proposito di intermodalità le stazioni ideali non offriranno solo mobilità, ma “soluzioni di mobilità” che potranno comprendere trasferimenti pedonali, ciclabili con stalli all’interno della stazione, auto “e-car” elettriche ed autobus. Ci saranno passaggi dai veicoli di proprietà a quelli “pay per use”. Un progetto già avviato è quello della stazione di Porta Garibaldi a Milano nella “Nuova visione di RFI per le stazioni ferroviarie”. Sulla Milano-Mortara obiettivamente l’attesa sembra essere ancora alta. La stazione di Mortara è un grande scalo completamente da ristrutturare che attualmente porta notevoli danni alla sicurezza cittadina a fronte del fatto che è stato tolto il Posto di polizia della Polfer. E con la chiusura a breve (si parla di dicembre) della stazione di Porta Genova un capolinea fondamentale sarà quello della stazione di San Cristoforo, che oggi può vantare l’interscambio con la Metro M4, ma all’esterno della scalo non c’è ancora assolutamente nulla, né per le auto (posteggi), né per le bici. E anche il servizio autobus – tram per le varie destinazioni alternative alla metropolitana è di difficile utilizzo e comprensione.  

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