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07 Ottobre 2025 - 17:11
Un nuovo passo verso il futuro del calcolo quantistico parla italiano. Si chiama Qolossus 2.0 e sarà il primo computer fotonico italiano, una macchina in grado di utilizzare la luce per elaborare informazioni a velocità e complessità inarrivabili per i computer tradizionali.
Il progetto, che verrà presentato ufficialmente a novembre a Roma, è stato anticipato da Fabio Sciarrino dell’Università “La Sapienza” di Roma in occasione del Meeting annuale dell’Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing, in corso all’Isola d’Elba.
«Il nome Qolossus è un omaggio a Colossus, uno dei primi computer della storia, reinterpretato in chiave quantistica», ha spiegato Sciarrino, che coordina anche lo Spoke 6 dell’Icsc dedicato alla modellazione multiscala e alle applicazioni ingegneristiche.
La peculiarità di Qolossus 2.0 risiede nel suo cuore fotonico: anziché basarsi sui bit o sui più noti qubit, utilizza i fotoni – le particelle elementari della luce – come unità di calcolo. Questi fotoni, però, non si limitano a due stati simultanei, ma possono trovarsi in 24 differenti configurazioni, aumentando enormemente la capacità di elaborazione.
Il processore, interamente progettato e realizzato in Italia, è frutto del lavoro dei ricercatori dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR di Milano. All’interno del chip scorrono microscopici “canali” nei quali i fotoni si muovono e interagiscono, dando vita a un sistema basato sui Qudit, versioni più complesse dei qubit tradizionali.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Sciarrino – è esplorare nuove strade nel campo delle tecnologie quantistiche, in particolare attraverso la fotonica. A differenza dei sistemi a superconduttori, questa tecnologia offre una maggiore integrazione con le comunicazioni ottiche».
Proprio i fotoni, infatti, sono già oggi protagonisti delle fibre ottiche e delle reti di comunicazione quantistica, e potrebbero rivelarsi la chiave per una futura connessione diretta tra calcolo e trasmissione dei dati.
«L’Italia vanta una lunga tradizione nella fotonica – ha concluso Sciarrino – e questo potrebbe rappresentare un vantaggio strategico per consolidare un ruolo di primo piano nel panorama internazionale delle tecnologie quantistiche».
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