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L'INIZIATIVA

“Leghiamoci alla Pace”: lo sport diventa palestra di fraternità e dialogo

2.560 squadre del CSI Milano scenderanno in campo con un simbolo bianco per promuovere la cultura della pace. La mobilitazione coinvolgerà le società sportive, gli oratori e le comunità sul territorio nel weekend del 15 e 16 novembre

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

28 Ottobre 2025 - 15:25

“Leghiamoci alla Pace”: lo sport diventa palestra di fraternità e dialogo

La pace non è un traguardo da raggiungere, ma un atteggiamento da coltivare ogni giorno. È questa la convinzione che anima “Leghiamoci alla Pace”, l’iniziativa promossa da CSI Milano, Fondazione Oratori Milanesi (FOM) e Caritas Ambrosiana, con l’obiettivo di ribadire il ruolo educativo dello sport nella costruzione di una società più pacifica e solidale.

Durante la giornata di campionato del 15 e 16 novembre, e nelle partite infrasettimanali collegate, 2.560 squadre del CSI Milano scenderanno in campo con uno straccetto bianco legato al braccio, al polso o alla caviglia: un piccolo gesto simbolico per ricordare che la pace si costruisce a partire dai gesti quotidiani, dentro e fuori dal campo.
Parallelamente, negli oratori si svolgeranno momenti di animazione educativa, per approfondire con bambini e ragazzi il significato dell’iniziativa e riflettere insieme sul valore del rispetto e del dialogo.

«C’è in giro troppo desiderio di pace per sprecare un’occasione come questa – spiega Massimo Achini, presidente del CSI Milano –. È un modo semplice per riflettere su cosa significhi davvero la pace nello sport: nel modo di affrontare una partita, di rispettare l’avversario, di vivere ogni sfida con serenità. Aderire a Leghiamoci alla Pace significa rendersi consapevoli che la pace si costruisce anche partendo dalle nostre partite, dai nostri campi e palestre. Coinvolgere le società sportive vuol dire far partecipare migliaia di giovani a un percorso di consapevolezza e responsabilità».

Anche gli oratori, da sempre cuore pulsante delle comunità, sono protagonisti di questa iniziativa. «Gli oratori sono laboratori di pace – ricorda don Stefano Guidi, direttore della FOM e consulente ecclesiastico del CSI Milano – perché aiutano ragazzi e adolescenti ad affrontare i conflitti senza ricorrere alla violenza, ma con intelligenza, collaborazione e cultura. Leghiamoci alla Pace si inserisce perfettamente nel nostro progetto educativo: non è un episodio isolato, ma un segno concreto di un cammino che prosegue da anni».

Dal canto loro, Caritas Ambrosiana sottolinea come la pace non possa esistere solo nelle sedi istituzionali, ma debba nascere dalle relazioni quotidiane. «La pace “istituzionale” riguarda gli Stati e le diplomazie – osservano Erica Tossani e don Paolo Selmi, direttori di Caritas Ambrosiana –. Ma non può essere autentica se non si fonda sulla pace tra le persone, sulla capacità di dialogare e collaborare. In questo senso lo sport è un terreno educativo straordinario: insegna il rispetto delle regole, la cooperazione, la valorizzazione delle diversità in una squadra unita. Tutti elementi che alimentano una cultura di pace vissuta davvero».

Con “Leghiamoci alla Pace”, il CSI Milano e le realtà ecclesiali partner invitano atleti, allenatori e comunità a compiere un gesto semplice, ma denso di significato: legarsi alla pace per trasformare ogni campo da gioco in un piccolo laboratorio di fraternità.

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