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VIGEVANO

I 12 tigli di via Rocca Vecchia si potevano salvare? È guerra delle fotografie tra opposizione e Comune

Sopralluogo dei consiglieri comunali Bellazzi e Baldina: non c'erano interferenze delle radici con la soletta. Per l'amministrazione invece il taglio era inevitabile.

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

05 Novembre 2025 - 17:30

I 12 tigli di via Rocca Vecchia si potevano salvare? È guerra delle fotografie tra opposizione e Comune

Una delle immagini diffuse dal Comune dei tigli abbattuti

VIGEVANO - I 12 tigli di via Rocca Vecchia saranno ormai già ridotti a segatura, ma la querelle sul loro abbattimento è invece quanto mai viva. Lunedì, infatti, i consiglieri comunali di minoranza Silvia Baldina (Movimento 5 Stelle) e Luca Bellazzi (Polo Laico) hanno effettuato un sopralluogo al cantiere dell’ex mercato coperto, dove sono partiti i primi scavi in vista della sostituzione della soletta che copre il tratto del Naviglio Sforzesco.

L’intento era verificare la situazione delle radici dei tigli, la loro effettiva interferenza con pavimentazione e soletta. «Il risultato? - dice Baldina - Nessuna interferenza reale. Solo qualche radice superficiale tra asfalto e soletta, senza alcun danno strutturale. Una situazione che, con un po’ più di attenzione nei lavori, si sarebbe potuta gestire senza ricorrere a questo scempio. Ci chiediamo: era davvero necessario abbattere alberi sani? Possibile che non ci fosse una soluzione alternativa? Da questa amministrazione, incapace di tutelare il verde, possiamo aspettarci almeno rispetto per l’ambiente?».

Alcune delle immagini scattate dai consiglieri di minoranza Bellazzi e Baldina al cantiere dell'ex mercato coperto

Stesse impressioni anche da parte di Bellazzi: «Come volevasi dimostrare nessuna interferenza fra le radici e la soletta che ricopre il naviglio ma soltanto (come si capiva già solo guardandolo) fra le radici e il rivestimento di questa. Ciò significa che probabilmente affidandosi a ditte specializzate, che esistono in Italia, si sarebbe potuto agire in modo da salvaguardare le piante senza intaccarne la stabilità. Si sarebbe potuto ma occorreva avere la salvaguardia del verde come priorità e non vivere il costo derivante come una spesa ma come un investimento».

Ma dall’amministrazione comunale arriva un’interpretazione del tutto opposta: «L’intervento di riqualificazione dell’area del mercato coperto - si legge in un comunicato - si è reso necessario per adeguare la struttura alle norme vigenti in materia di spazi pubblici e a garanzia della sicurezza e dell’incolumità delle persone. La copertura del Naviglio, infatti, presentava gravi segni di deterioramento che ne compromettevano la stabilità. Durante i primi scavi, le verifiche tecniche hanno confermato quanto già evidenziato nella relazione agronomica commissionata dal Comune: le radici degli alberi si erano sviluppate nello strato presente tra la pavimentazione e la soletta posta sopra le travi di sostegno della copertura del Naviglio. I lavori di rimozione degli strati superiori della pavimentazione, necessari per effettuare l’intervento, avrebbero dunque in ogni caso comportato il taglio delle radici compromettendo la stabilità degli alberi stessi con conseguente pericolo di caduta e rischi per l’incolumità dei cittadini e dei lavoratori addetti al cantiere».

Due fotografie diffuse dal Comune sulla situazione delle radici dei tigli nell'area dell'ex mercato coperto

Era quindi inevitabile, secondo il Comune, «procedere con l’abbattimento. Nel corso delle operazioni inoltre è emerso che alcuni tigli presentavano cavità interne e segni di marcescenza. Come avviene anche in altri Comuni del territorio, in alcune situazioni l’abbattimento e la successiva sostituzione degli alberi rappresentano l’unica soluzione possibile per garantire la sicurezza di cittadini e spazi pubblici. Nel nostro caso il filare sarà integralmente sostituito da nuovi esemplari di tiglio europeo di dimensioni già adulte (circonferenza 30–35 cm), collocati in aiuole appositamente realizzate, con maggior spazio per lo sviluppo delle radici e migliore distanza dalla struttura del Naviglio».

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