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ricordando un mito
23 Gennaio 2024 - 19:20
Gigi Riva con Bobo Gori nel 1980 per l'amichevole Vigevano-Cagliari
Il mondo dello sport, ma non solo, celebra in questi giorni Gigi Riva, uno dei più grandi miti, se non il più grande, del calcio italiano, scomparso lunedì sera all’età di 79 anni per complicanze cardiache nella “sua” Cagliari. Il campione di Leggiuno (Varese) è amato ovunque non solo per le sue gesta - miglior marcatore di sempre in maglia azzurra (35 reti in 42 incontri), campione d’Europa nel 1968 e vice campione del mondo nel 1970 a Città del Messico, tra i protagonisti della partita del secolo, il celebre 4-3 nella semifinale con la Germania - ma anche per la sua scelta di vita che l’ha legato per mezzo secolo alla Sardegna dopo la conquista del primo e unico scudetto della compagine rossoblù nella stagione 1969/70. Campione anche di sfortuna per i due gravi infortuni che ne hanno limitato una carriera che avrebbe potuto essere ancora più radiosa, una volta smessi gli scarpini, per parecchi anni “Rombo di tuono” diede poi il suo importante contributo con incarichi dirigenziali alla Nazionale; quando l'Italia vinse nel 2006 il suo quarto campionato del mondo in Germania lui era capo delegazione. Persona schiva e di poche parole, riservato, ma al tempo stesso diretto con tutti, una volta lasciato anche questo incarico, negli ultimi anni Riva si era isolato sempre più tra le mura di casa, incontrando pochi amici, fumando pacchetti di sigarette e alla prese con il male della depressione. I filmati che in questi anni gli sono stati dedicati fotografano in maniera adeguata, e con un velo di malinconia, la grandezza del personaggio.
Nella foto Gigi Riva e Bobo Gori scherzano prima dell'amichevole del 10 aprile 1980.
Clicca su play per ascoltare l'audio dell'intervista rilasciata dal campione al nostro giornale
Non tutti sanno, o si ricordano, che Gigi Riva fece un’improvvisata nella nostra città nella primavera del 1980 “rischiando” di vestire la maglia biancoceleste. Dopo il fallimento dell’anno prima, il Vigevano era ripartito infatti dalla Prima Categoria affidandosi a un altro campione del Cagliari scudettato, Bobo Gori. Durante la sosta di Pasqua Gori chiamò l’amico e compagno di tante battaglie per un’amichevole che ebbe luogo allo stadio di viale Montegrappa. Da poco infatti Riva aveva abbandonato il calcio giocato per diventare dirigente del Cagliari. In quei giorni il calcio italiano era sotto sopra per l’esplosione del calcio scommesse e nella nostra città si era appena disputata la prima edizione della Scarpa d’Oro di atletica, tenuta a battesimo da un altro grande campione, Sebastian Coe. Quando Gori prese gli accordi telefonici cercò di convincere Rombo di Tuono a scendere in campo per tornare a fare coppia insieme nel Vigevano. La notizia venne diffusa dai giornali locali e molti ci credettero, ma poi all’atto pratico non se ne fece nulla. Per la cronaca, la partita, disputata giovedì 10 aprile davanti a una notevole cornice di pubblico, terminò con una scontata goleada del Cagliari, 9-1, e la rete della bandiera biancoceleste fu realizzata, manco a dirlo, da Gori su calcio di rigore. Bobo, che nell’attacco del Cagliari era la spalla ideale di Riva, ci ha lasciato nell’aprile del 2023 all’età di 77 anni; il destino ha voluto che a meno di un anno sia stato raggiunto in cielo dal suo “gemello”.
Gigi Riva premiato con la "Scarpina d'Oro" dall'allora sindaco di Vigevano Carlo Santagostino
L'articolo sull'amichevole Vigevano-Cagliari pubblicato dall'Informatore Vigevanese
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