Calcio, femminile: la Nazionale italiana ricevuta al Quirinale

Dopo la delusione per aver mancato d'un soffio la finale del Campionato Europeo, la Nazionale femminile di calcio ha avuto questa mattina l'onore e la soddisfazione di essere ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, sempre appassionato e vicino al mondo dello sport, ha voluto dare un giusto riconoscimento al percorso fatto dalle azzurre.

Il Presidente ha detto di aver seguito tutte le partite, di aver gioito per i successi e di essersi rammaricato per il traguardo sfuggito nella partita con l'Inghilterra a causa di una serie di circostanze davvero sfortunate, prima su tutte il gol subito quando mancava poco più di un minuto alla fine dei tempi regolamentari. Mattarella ha pure confidato che aveva già predisposto il viaggio per assistere alla finale di Basilea, è andata male, ma questo non deve sminuire quanto fatto dalle azzurre, dal ct Soncin e da tutto il suo staff per il grande lavoro svolto e la passione dimostrata. Ad aprire gli interventi erano stati il neo presidente del Coni Luciano Bonfiglio e il presidente della Figc Gabriele Gravina, a seguire hanno preso la parola il ct Andrea Soncin e la capitana Cristiana Girelli, visibilmente emozionati. Tutti, aldilà del risultato sportivo, hanno sottolineato l'importanza del messaggio che la Nazionale ha saputo dare agli italiani.

Particolarmente significative le parole del 46enne tecnico vigevanese: “La delusione per il risultato di martedì e per essere andate a un passo da una storica finale sta finalmente lasciando spazio all'orgoglio per il percorso fatto da questo straordinario gruppo che è riuscito a far avvicinare ed appassionare milioni di italiani trasferendo loro determinazione, tenacia, coraggio, altruismo, rispetto e inclusione, valori fondamentali per la crescita e lo sviluppo della nostra società. In questo Europeo abbiamo sentito il cuore di un intero Paese stringersi attorno a noi e questo è stato fondamentale per il nostro cammino. La nostra è stata una specie di campagna culturale che ha avuto il merito di accendere i riflettori sul calcio giocato dalle donne dando speranze e prospettive nuove a tantissime bambine”.