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Furti di motori a Ticino, ora c'è una taglia

«Offriamo una ricompensa a chi ci fornirà indicazioni per ritrovarli». E si ipotizza un mercato parallelo dove finiscono i bottini dei colpi

16 Giugno 2010 - 20:52

«Offro una lauta ricompensa a chi mi saprà indicare la destinazione dei motori rubati». Angelo Agosti è uno dei tanti appassionati del Ticino che dall''''''''inizio dell''''''''anno ha affittato un posto-barca presso la darsena dell''''''''Ayala. Ma è anche uno degli otto malcapitati che, la scorsa settimana, si sono visti rubare il motore del "barcè". «Era un motore del 1999 - racconta - acquistato per di più di seconda mano. Ma era sufficiente per le mie esigenze, per uscire sul fiume cinque-sei volte all''''''''anno. Adesso, visto che non posso sobbarcarmi la spesa per un nuovo acquisto, venderò l''''''''imbarcazione». Ma l''''''''amarezza di Agosti, che è la stessa di decine di "tisinatt", ha radici più profonde. «Da anni il numero dei furti di motori è in costante aumento - analizza - Si dice che ad agire siano bande di stranieri, forse rumeni. Io non ne sono sicuro. Perchè questa frequenza indica l''''''''esistenza di un "mercato parallelo" e conferma che ad alimentarlo è gente che conosce bene la zona e può indicare dove e quando colpire».

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