Sull'Informatore in edicola oggi parla Pietro Spirolazzi, il 61enne di Cassolnovo arrestato dopo quattro colpi messi a segno in città. «Mi vergogno di quello che ho fatto, ora chiedo un'opportunità di lavoro per continuare a vivere»
«Mi vergogno di quello che ho fatto, ma non mi vergogno di raccontarlo». Pietro Spirolazzi, 61 anni fra qualche giorno, ex ragioniere in un''''''''industria della zona ed ex edicolante di Cassolnovo, è il "nonno-bandito" che dal 22 marzo al 17 maggio ha messo a segno quattro colpi (uno dei quali fallito) ai danni di una farmacia di corso Pavia, di una lavanderia, di una tabaccheria e due volte alla Banca Sella di via Roma. L''''''''ultimo, il 17 maggio, finito con le manette che scattano ai polsi dell''''''''uomo, rimasto intrappolato nella bussola che regola l''''''''accesso all''''''''istituto di credito. Spirolazzi è ora agli arresti domiciliari. Ed ha deciso di raccontare la sua storia: quella di un uomo per bene che diventa rapinatore per disperazione, a causa di una situazione di lavoro precaria che l''''''''ha portato a rapinare per trovare i soldi per tirare avanti. Oggi l''''''''uomo chiede un''''''''occasione di riscatto. «Un lavoro, non mi importa quale e non mi importa dove, per farmi di nuovo sentire vivo».
L''''''''intervista completa sull''''''''Informatore in edicola da giovedì 17 giugno 2010