Ha toccato anche la Lomellina un''''''''operazione contro il caporalato cinese nelle campagne del triangolo del riso Novara-Vercelli-Pavia. A condurla è stata la squadra mobile di Verbania, che ha denunciato a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento dell''''''''immigrazione clandestina una donna cinese di 46 anni residente a Premosello Chiovena (Verbania). Era lei, secondo gli investigatori, a reclutare connazionali da far lavorare nelle risaie in nero e in condizioni di assoluto sfruttamento, un''''''''attività che avrebbe svolto da quasi dieci anni. Era in contatto con i titolari di una trentina di aziende agricole, per lo più del Novarese, con i quali intratteneva rapporti pressoché quotidiani. A loro solo in questa stagione aveva fornito oltre una quarantina di braccianti. Sempre secondo quanto è emerso dall''''''''inchiesta, illustrata questa mattina in una conferenza stampa a Verbania, la donna percepiva dai datori di lavoro tra gli 8 e i 9 euro all''''''''ora per ogni lavoratore impiegato, ma almeno la metà restava nelle sue tasche mentre a loro arrivavano dai 3 ai 5 euro all''''''''ora a seconda delle mansioni. In una serie di perquisizioni nelle aziende agricole, eseguite nella giornata di mercoledì, sono stati rintracciati pù di 40 lavoratori cinesi, che alloggiavano presso le cascine in ambienti per lo più in precarie condizioni igienico-sanitarie. Due di loro sono risultati clandestini.