Tre anni e nessuna certezza. Ricorre oggi il terzo anniversario della morte di Chiara Poggi, trucidata a 26 anni la mattina del 13 agosto 2007 nella sua casa di via Pascoli a Garlasco. Un omicidio efferato che non ha ancora un colpevole. L''''''''unico accusato, il fidanzato della ragazza, Alberto Stasi, oggi ventisettenne, è stato assolto lo scorso dicembre. «Il dolore è quello di sempre - ha detto Rita Poggi, la mamma di Chiara - e noi non cambiamo idea: per noi ad uccidere Chiara è stato Alberto Stasi». Rita Poggi smentisce anche Alberto Stasi, che più volte ha sostenuto di aver cercato un riavvicinamento con la famiglia della fidanzata. «Non ci ha mai cercati», dice la donna. «Siamo assolutamente rispettosi del lavoro della pubblica accusa - commenta il professor Angelo Giarda, che ha difeso Alberto Stasi - ma è necessario sottolineare come la sentenza che ha assolto il nostro assistito abbia sancito non l''''''''assenza di prove ma la prova della sua estraneità ai fatti». Giarda auspica infine che la Procura di Vigevano torni ad indagare su quella bicicletta vista da una testimoni nei pressi di casa Poggi nel periodo di tempo nel quale sarebbe avvenuto l''''''''omicidio. «E che - conclude Angelo Giarda - non era tra quelle che erano nella disponibilità della famiglia Stasi». Due Messe in suffragio saranno celebrate questo pomeriggio alle 17 al Santuario della Bozzola a Garlasco e alle 21 presso la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta.
