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Cento giorni agli arresti, poi assolto: adesso qualcuno dovrà pagare

Parla il lomellino Riccardo Sindoca, coinvolto nell'inchiesta sul Dssa. Arrestato nel luglio del 2005, il Gup di Milano ha decretato il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste.

23 Marzo 2011 - 17:56

«Adesso qualcuno dovrà pagare per quell''''''''arresto». Dopo l''''''''assoluzione decretata dal Gup del Tribunale di Milano che ha decretato il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per l''''''''accusa di associazione a delinquere finalizzata all''''''''usurpazione di funzioni, parla Riccardo Sindoca, il lomellino coinvolto nell''''''''inchiesta sul Dssa (Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo), la cosidetta "polizia parallela". Sindoca venne arrestato, insieme ad altre 21 persone (tra queste anche un ex ispettore del Commissariato di Vigevano, Salvatore Costanzo) e rimase cento giorni agli arresti domiciliari. Ora l''''''''assoluzione, a sei anni dall''''''''avvio dell''''''''inchiesta ed agli arresti. «Qualcuno - dice oggi Sindoca in un''''''''intervista all''''''''Informatore - dovrà pagare per quella ingiusta detenzione, così come chiederò i danni a tutti coloro che hanno infangato la mia reputazione».


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