Ha avuto modo di vederli bene durante la discussione all'interno della "Trattoria dei passeggeri", alla Sforzesca. E poi ha assistito all'agguato nel quale, il 21 maggio scorso, il suo amico e connazionale Pellum Tartaraj, 33 anni, è stato ucciso sotto i suoi occhi, in mezzo alla strada, con cinque colpi di revolver. I tre componenti del commando, tutti albanesi sulla trentina, residenti a Vigevano e in un piccolo centro dei dintorni, erano stati quasi subito identificati dalla polizia. Adesso il loro riconoscimento è stato messo "in cassaforte" dagli inquirenti con un incidente probatorio che si è tenuto giovedì mattina in Tribunale, davanti al gip Stefano Vitelli. Alla presenza dell'avvocato Vittorio Belloni, nominato d'ufficio per i tre indagati, sono stati sentiti due testimoni: uno probabilmente era il gestore del locale, l'altro era certamente il connazionale che si trovava in compagnia di Tartaraj e ha assistito all'incontro con gli assassini e al successivo omicidio. All'uomo è stato sottoposto un album fotografico contenente numerose immagini, tra le quali ha individuato con sicurezza quelle dei tre albanesi.
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