Omicidio Chiapparoli, domani interrogata la compagna
È in stato di fermo, piantonata in ospedale. Martedì pomeriggio, poche ore prima della tragedia, era stata accompagnata in ospedale, dove le avevano diagnosticato un "disturbo depressivo con alterazione del pensiero"
Sarà interrogata domani mattina alle 9 dal gip di Trento per la convalida del fermo Ina Celma, la 32enne di origine moldava accusata di aver ucciso mercoledì all'alba a Carisolo (Trento) il convivente, Marco Chiapparoli, 35 anni, insegnante di matematica vigevanese. La donna è piantonata all'ospedale Santa Chiara di Trento perché, dopo aver sgozzato il compagno, con il quale doveva sposarsi a dicembre, ha tentato di togliersi la vita, tagliandosi i polsi e procurandosi ferite in altre parti del corpo. Inizialmente ricoverata in coma farmacologico, questa mattina si è ripresa e ha ricevuto la notifica del provvedimento di fermo emesso dal pm Licia Scagliarini con l'ipotesi di reato di omicidio volontario. Intanto emergono nuovi retroscena sulla vicenda. Nel pomeriggio di martedì, ovvero poche ore prima che si consumasse la tragedia, Marco Chiapparoli aveva accompagnato la convivente all'ospedale di Tione perché versava in uno stato d'ansia e tachicardia. I sanitari avevano escluso l'infarto e inviato la donna al centro di salute mentale interno allo stesso ospedale, dove le avevano diagnosticato un "disturbo depressivo con alterazione del pensiero". Prima che la coppia di trasferisse in Trentino all'inizio di settembre, Ina Celma era in cura da uno psichiatra vigevanese. Lo specialista le aveva prescritto una terapia farmacologica, che tuttavia lei da circa un mese aveva interrotto e che aveva ripreso solo da una settimana. Ma sembra che a Tione, martedì, le abbiano prescritto anche un ulteriore farmaco tranquillante.