Si è presentato a sostenere l'esame di lingua italiana, che da qualche tempo è previsto dalla legge per gli extracomunitari ai fini dell'ottenimento della carta di soggiorno, al posto della moglie. Alla commissione riunita presso la scuola media Bramante l'uomo, un ivoriano di 34 anni residente a Vigevano, il 14 ottobre scorso ha consegnato una convocazione in cui c'era il codice relativo alla donna, sua connazionale, sul quale aveva sostituito il nome, inserendo il suo. Poiché qualcosa nella pratica non quadrava, la documentazione era stata trattenuta e inviata al commissariato, che ha espletato i dovuti accertamenti al settore immigrazione della Questura di Pavia e poi, nei giorni scorsi, ha indagato l'uomo a piede libero per il reato di falso materiale commesso dal privato in atto pubblico. Per giustificarsi agli agenti ha detto che voleva fare l'esame solo «per prova», per verificarne di persona l'effettiva difficoltà e poter poi aiutare i suoi connazionali che devono sostenerlo.