Una casa per Luca, domani a Gravellona si posa la prima pietra
Al via i lavori per la realizzazione della nuova dimora dell'alpino rimasto ferito in Afghanistan. Al lavoro ci saranno i volontari dell'Associazione Nazionale
Una cerimonia ufficiale in grande stile con la presenza delle massime autorità militari per quello che è davvero un evento. Domani mattina (venerdì) alle 11 a Gravellona sarà posata la prima pietra di quella che sarà la nuova casa di Luca Barisonzi, l'alpino di 21 anni rimasto ferito il 18 gennaio scorso a Herat in Afghanistan e che ad oggi non può più utilizzare braccia e gambe. Gli alpini, che non lo hanno mai lasciato solo, si erano subito mobilitati e in pochi mesi hanno già raccolto 330 dei 500 mila euro che sono necessari a realizzare la nuova abitazione che sarà un vero gioiello di domotica, interamente telecomandata e ad energia auto-prodotta. La grande sfida che gli alpini hanno raccolto è quella di ultimarla entro il prossimo 13 maggio, quando a Bolzano è prevista l'adunata nazionale. In questi giorni intanto Luca Barisonzi ha raggiunto la Svizzera dove per un periodo di sei mesi si sottoporrà alle terapie per tentare di recuperare l'uso delle braccia.