Emergono nuovi particolari sull'inchiesta relativa all'eredità di Giovanna Mantica, la ricca possidente di Mortara deceduta a 89 anni nel giugno 2010 dopo aver revocato un precedente testamento olografo e aver nominato davanti ad un notaio erede universale del suo patrimonio milionario un'agente immobiliare, Antonella Gardella. Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato qualche settimana fa la stessa Gardella, il notaio Paolo Sedino e le due testimoni del testamento, Nadia Amisano e Giovanna Bocca, sono indagate per circonvenzione d'incapace. Per il marito e padre di queste ultime, l'amministratore condominiale Gianni Bocca, l'ipotesi di reato è invece di ricettazione per i 249.500 euro che i carabinieri trovarono custoditi nella cassaforte della sua abitazione. Antonella Gardella è inoltre indagata per l'appropriazione indebita di 855 mila euro e lo psichiatra Marco Domenico Rossi per falso ideologico per aver attestato - secondo gli inquirenti contrariamente al vero - che la malattia non comprometteva la capacità critica e di giudizio dell'anziana, pertanto pienamente capace di disporre dei suoi averi.
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