Una riunione del comitato provinciale dell'ordine e sicurezza pubblica per discutere del caso di Vigevano dopo l'omicidio di sabato sera al "Sayonara" di via Lungoticino Lido, il secondo albanese assassinato a colpi di pistola in città in neanche sette mesi per vicende che, allora come adesso, gli inquirenti ritengono collegate al mondo dello sfruttamento della prostituzione. La convocazione è stata decisa dal prefetto Peg Strano per domani alle 18 a Pavia, presenti i vertici di tutte le forze dell'ordine, della Procura e anche il sindaco di Vigevano Andrea Sala. Intanto proseguono le indagini sul delitto condotte dai carabinieri della compagnia di Vigevano e del reparto operativo di Pavia. Oggi all'obitorio dell'ospedale è stata eseguita l'autopsia. Dal corpo di Edmond Shtjefni sono state estratte le tre ogive che mancavano all'appello rispetto alle due trovate a terra, insieme a cinque bossoli calibro 7,65. Gli inquirenti tra l'altro stanno analizzando i tabulati del cellulare trovato in tasca alla vittima. L'obiettivo è di ricostruire i suoi contatti per cercare di stabilire, tra l'altro, se al "Sayonara" sabato sera fosse da solo o, come sembra più verosimile, in compagnia di qualcuno che si è dato alla fuga dopo l'agguato. I carabinieri intervenuti non hanno identificato nessuno. Nel parcheggio hanno recuperato la sua auto, una Mercedes classe C grigia, sulla quale sono stati eseguite analisi di polizia scientifica in cerca di tracce di altre persone. Tra gli elementi in mano agli inquirenti anche una scarpa sportiva ritrovata nei pressi dell'ingresso: a perderla potrebbe essere stato uno dei sicari in fuga quando si è scontrato con i buttafuori, ma anche uno degli avventori che scappavano in preda al panico. La calzatura è stata sottoposta ad accertamenti scientifici nella speranza di ricavarne tracce utili. Intanto domani sera, dopo due giorni di chiusura, il Sayonara riaprirà. Il locale non è stato sequestrato perché tutti gli accertamenti sono stati completati nella notte tra sabato e domenica.
