Ha chiesto di incontrare la stampa per fare delle dichiarazioni, come non avveniva da quattro anni, dai mesi caldi dell'inchiesta Stasi, dopo di che interruppe i rapporti con gli organi d'informazione. Dal procuratore capo di Vigevano Alfonso Lauro è arrivata oggi una sferzata contro la città e le istituzioni dopo le vicende degli ultimi giorni, in particolare il delitto del Sayonara di sabato sera. «Qui nella civilissima e ricchissima Lombardia - ha detto - avviene un omicidio alla presenza di centinaia di persone: pensavo di avere la fila di gente fuori dalla porta disponibile a collaborare, a dire cosa ha visto. Invece delle centinaia di testimoni non si è presentato nessuno, nessuno ha visto niente. Voglio capire perché c'è questo clima omertoso». Il procuratore ha sollecitato tutte le istituzioni a fare la loro parte, dai sindaci alle forze di polizia alla Prefettura. E ha anche rimarcato il fatto di non essere stato invitato a partecipare al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato per martedì a Pavia dopo il delitto del Sayonara. «Certo non avevano un obbligo - dice - lo interpreto come un segno della burocratizzazione delle istituzioni».