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Diossina nella uova di Parona, Marchesoni patteggia un anno di reclusione

Il veterinario Ricali sceglie il rito abbreviato. L'accusa è di aver attestato il falso

20 Aprile 2012 - 17:30

Diossina nella uova di Parona, Marchesoni patteggia un anno di reclusione
La diossina trovata nelle uova del pollaio di Antonio Marchesoni a Parona aveva un vizio alle spalle dei prelievi effettuati. Un'attestazione falsa che oggi ha portato lo stesso Antonio Marchesoni, 71 anni, e Riccardo Ricali, 57, veterinario dell'Asl anch'egli residente a Parona, a difendersi in giudizio davanti al giudice delle udienze preliminari Stefano Vitelli. Il primo ha patteggiato un anno di reclusione con la pena sospesa, mentre Ricali ha deciso di accedere al rito abbreviato e affrontare il dibattimento processuale. Erano accusati in concorso di aver attestato il falso dicendo che Marchesoni era titolare di un'azienda agricola e di un allevamento di suini nell'ambito del "Piano nazionale dei residui" e in questo contesto procedevano al prelievo di campioni da sottoporre ad analisi per la ricerca di diossina. Nell'azienda di Marchesoni, tra l'altro, era stato prelevato un campione di mangime di suino da sottoporre ad analisi asserendo che era dell'azienda stessa, mentre era stato, di fatto, prelevato altrove.
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