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Vigevano, detenuto aggredisce un agente della polizia penitenziaria

Lo ha colpito con una ceffettiera alla testa. La presa di posizione del sindacato: «E' uno dei rischi del carceri sovraffollati e della carenza di personale; servono interventi lesgislativi immediati».

14 Giugno 2013 - 17:19

Vigevano, detenuto aggredisce un agente della polizia penitenziaria
Ha infiliato una caffettiera in un calzino e con quella ha colpito un agente della polizia penitenziaria. E' accaduto ieri nel carcere di Vigevano. L'aggredito è un assistente capo che ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso. Fortunatamente le conseguenze per lui sono state lievi. «E' solo uno dei tanti episodi che ogni giorni si registrano nelle carceri italiane - osserva Aurelio Rago, segretario dell'Ugl Polizia penitenziaria di Pavia - e questo anche per effetto del sovraffollamento delle carceri, dove la capienza effettiva è superata quasi di un terzo e dove, al contrario, gli agenti della polizia penitenziaria sono sempre meno. Solo in Lombardia sono almeno 1.000 in meno del necessario. Se poi si aggiungono le condizioni delle strutture, spesso non all'altezza delle esigente - conclude Rago - ecco che si verificano le condizioni per la turbativa della sicurezza. Ormai è necessario un intervento legislativo urgente che vada oltre misure come l'indulto e passi invece per una rivisitazione del codice penale e dell'ordinamento penitenziario ormai non più adeguati alla realtà attuale».
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