Le botte e i maltrattamenti erano all'ordine del giorno. Fino a che la giovane ragazza rumena di 20 anni ha perso il bimbo che aveva in grembo all'ottavo mese di gravidanza. Le prove sono state raccolte con le indagini dei carabinieri e con le testimonianze che si sono succedute davanti al Tribunale collegiale presieduto da Stefano Scati (a latere Corbo e De Vincenzi). Oggi Sherif Abdel Azim, 27 anni, egiziano residente a Vigevano è stato condannato alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione. I fatti risalgono al 18 aprile del 2012 quando la ventenne fidanzata si presentò al pronto soccorso dell'ospdedale di Vigevano asserendo di non sentire più il bambino. Per l'interruzione della gravidanza e le lesioni gravi i maltrattamenti e le vessazioni avvenute tra il giugno 2011 e l'ultimo episodio dell'aprile 2012 il pubblico ministero ha chiesto tre anni di reclusione. Il collegio giudicante ha deciso per una pena di 2 anni e 8 mesi. Sherif Abdel Azim è stato scarcerato, per lui, però, è stato disposto l'obbligo di firma quotidiano.