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Rubavano mezzi per la movimentazione della terra e li rivendevano all'estero: quattro in manette

Sono tutti pregiudicati residenti in Lomellina: l'indagine è stata effettuata in maniera congiunta da carabinieri e polizia stradale. Il giro d'affari era di oltre 600 mila euro.

26 Luglio 2013 - 16:46

Aveva avviato un traffico di mezzi pesanti, macchine operatrici, ruspe, ma anche autocarri e auto, per un giro di almeno 600 mila euro. Quattro persone sono state arrestate a altre 8 denunciate a piede libero al termine di una operazione congiunta di carabinieri e polizia stradale di Vigevano ha ieri all'alba hanno fatto scattare le manette ai polsi di Vincenzo Favorini. 40 anni, pregiudicato di Gravellona, l'unico per il quale si sono aperte le porte del carcere; Massimo Agosta, 40 anni, pregiudicato di Gambolò; Valentino Crepaldi, 50 anni di Cilavegna, anch'egli pregiudicato, così come Fiorenzo Fiorenza, 40 anni di Vigevano. Questi ultimi tre sono attualmente ristretti agli arresti domiciliari. Tutti devono rispondere delle accuse di associazione a delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione, al riciclaggio, alla truffa in danno delle assicurazioni e alla simulazione di reato. La banda, che di volta in volta si serviva della "collaborazione" di altre persone, rubava i mezzi pesanti e li nascondeva in due capannoni di Cilavegna e Parona, entrambi sequestrati e in alcune cascine della Lomellina che venivano prese in locazione dagli ignari proprietari. Quindi provvedevano a modificare i numeri dei telai e le rivendevano, per lo più in Romania ma anche in Italia ad acquirenti molto probabilmente all'oscuro della provenienza furtiva del materiale. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Ethel Ancona, erano state avviate separatamente da carabinieri e polstrada e sono poi state riunite quando si è capito che si stava indagando sugli stessi soggetti. I mezzi erano stati sottratti negli ultimi due anni per larga parte in Lombardia. In qualche caso Favorini, considerato il capo e colui che individuava i mezzi da rubare e pianificava l'azione, aveva denunciato il furto di operatrici di sua proprietà ed era riuscito a frodare l'assicurazione per 30 mila euro. Il mezzo era stato ritrovato in uno dei capannoni sequestrati.
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