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Pedoporno, Stasi assolto perché il fatto non sussiste

Così si è pronunciata la Suprema Corte. Non ci sarebbe la prova che quei filmati siano stati scaricati per la visione.

17 Gennaio 2014 - 12:05

Pedoporno, Stasi assolto perché il fatto non sussiste
Assolto perché il fatto non sussiste. Così si è espressa la terza sezione della Corte di Cassazione nei confronti di Alberto Stasi, 30 anni, in ordine all'accusa di detenzione di materiale pedo-pornografico che per questo era stato multato con 2.540 euro dalla Corte d'Appello di Milano lo scorso 14 marzo. In primo grado il Tribunale di Vigevano gli avevano inflitto una pena di 30 giorni di reclusione poi commutati dalla Corte d'Appello in una sanzione pecuniaria. Nella sua arringa il difensore di Stasi, l'avvocato Angelo Giarda, ha sostenuto che quelle immagine non erano state scaricate dall'ex studente della Bocconi e dunque non visioonate. E per questa ragione, ha aggiunto, non possono essere considerate il movente del delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nell'agosto del 2007, per il quale Stasi è ancora l'unico imputato. «Manca la prova che Stasi abbia scaricato quei file - ha detto Giarda - e manca dunque l'elemento costitutivo del reato che si perfeziona solo quando sia completata la visibilità del materiale». Un fatto che la perizia non avrebbe accertato. Le motivazioni dovrebbero essere depositate il mese prossimo.
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