Il "tariffario" variava dai 50 ai 100 euro a prestazione, ma erano previste maggiorazioni di 10 euro se i clienti era di "taglia forte". I carabinieri di Mortara hanno scoperto che dietro un centro massaggi gestito da cinesi, aperto da qualche mese in città, si celava in realtà una attività di prostituzione. Il centro di massaggi "particolari" aveva sede in una zona residenziale della città e aveva tra i suoi frequentatori anche impiegati e professionisti. Nel corso delle indagini è emerso che nel tempo il centro aveva assunto cinque donne cinesi, tra i 30 ed i 40 anni, come massaggiatrici, ovviamente prive di ogni tipo di qualifica professionale e al termine degli accertamenti i militari del capitano Rocco Papaleo hanno denunciato a piede libero Q.X., 56 anni, cinese, nubile residente a Rozzano (Milano), G.X. 46 anni, nubile residente ad Opera (Milano), Z.S., 27 anni, nubile residente a Brescia, J.H., 27 anni, incensurato, residente a Bresso (Milano) e G.Z., 43 anni, agricoltore pregiudicato residente a Mortara. Tutti devono rispondere dei reati di favoreggiamento della prostituzione in concorso e di violazione delle norme inerenti il soggiorno. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento di corso Torino, nella zona della stazione ferroviaria, la cui ubicazione era indicata su giornali e siti on-line. Per G.X., di fatto la tenutaria della casa di appuntamenti, è scattata anche la denuncia a piede libero per sfruttamento della prostituzione. Il numero di telefono utilizzato per le inserzioni è risultato intestato a lei. A quanto è emerso dalle indagini le "massaggiatrici" venivano avvicendate a cadenza settimanale con altre donne cinesi provenienti da Milano. All'interno della casa sono state trovate centinaia di confezioni di profilattici, materiale a luci rosse e 2 mila euro in contanti.