Omicidio Sicignano: non convince la ricostruzione del fatto
Il primo fendente con il coltello lungo 18 centimetri potrebbe essere stato vibrato quando la donna era ancora seduta. Atteso per oggi il pronunciamento del Gip sulla richiesta di arresti domiciliari.
Il primo colpo potrebbe essere stato vibrato quando Tina Sicignano era ancora seduta. Un nuovo elemento arriva ad arricchire l'indagine sull'omicidio della barista di 43 anni uccisa dall'ex convivente Francesco Albano, 71 anni, nel bar Psyco di corso Cavour che la donna gestiva da ottobre. In questo senso starebbero procedendo le indagini dei carabinieri del capitano Rocco Papaleo. Se l'ipotesi dovesse trovare conferma verrebbe sconfessata la ricostruzione dell'accaduto che l'omicida ha fornito agli inquirenti. Secondo Albano, il cui legale sta lavorando nell'ottica del riconoscimento della legittima difesa, tutto sarebbe avvenuto al culmine di una discussione, con il coltello che era stato l'oggetto più vicino che l'uomo aveva preso per difendersi da una aggressione della vittima. Ma se dovesse cambiare così profondamente la ricostruzione, tutto tornerebbe in discussione. Intanto oggi il gip Luisella Perulli dovrebbe sciogliere la riserva circa la richiesta di arresti domiciliari avanzata dall'avvocato Piercarlo Collivignarelli, che assiste Albano.