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Cassolnovo, il rapinatore è un "malato di gioco"

Lo scorso 15 ottobre aveva messo a segno un colpo ai danni di una tabaccheria di Cassolnovo. Ai militari ha spiegato di averlo fatto dopo essersi giocato in pochi minuti lo stipendio al videopoker.

20 Marzo 2014 - 12:08

Cassolnovo, il rapinatore è un "malato di gioco"
Armato di cacciavite e con il volto nascosto aveva rapinato da una tabaccheria di Cassolnovo 300 euro in contanti, scappando poi a piedi. Era il 15 ottobre dello scorso anno. Ieri i carabinieri di Vigevano hanno denunciato a piede libero M.V., 40 anni, operaio incensurato. L'uomo ha ammesso ogni addebito. Ai militari del capitano Rocco Papaleo ha raccontato di avere agito per stato di necessità: il giorno stesso della rapina aveva ricevuto lo stipendio dalla cooperativa di Sedriano (Milano) per cui lavora. Ma si era fermato in un bar e, senza quasi rendersene conto, lo aveva "bruciato" con i videopoker. Così ha deciso di compiere la rapina ai danni della tabaccheria Damaschi, che conosceva bene visto che si trova vicino alla casa del fratello, noto pregiudicato. Mezz'ora prima del colpo, come attestato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, era entrato per acquistare delle sigarette. Poi era passato all'azione. Ai carabinieri, che hanno perquisito la sua abitazione, ha chiesto di essere aiutato perché la sua dipendenza dal gioco era diventata insostenibile. Dopo la denuncia l'uomo ha deciso di ricorrere alle cure di un centro specialistico della provincia di Milano che si occupa della cura della dipendenza da gioco.
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