Avevano appena rubato 800 chili di metallo dai sotterranei di una cabina dell'Enel di Cassolnovo. I militari del capitano Papaleo li hanno intercettati alla periferia della città. Forse sono gli stessi che hanno colpito a più riprese negli ultimi mesi in
Sono entrati in una cabina dell'Enel situata nella zona industriale di Cassolnovo e da lì si sono calati nei cunicoli sottostanti dai quali hanno prelevato oltre due chilometri di cavi di rame per un peso complessivo di 800 chili ed un valore stimato di almeno 30 mila euro. Ma mentre stavano rientrando a Vigevano, dove verosimilmente avevano un deposito sicuro, sono stati bloccati ed arrestati dai carabinieri che stavano da tempo lavorando sulla banda di predoni del rame che ha colpito più volte in Lomellina negli ultimi mesi. In manette sono finito Florin Ozun, 33 anni, rumeno, incensurato residente a Castello d'Agogna; Romeo Ozun, 31 anni, anch'egli rumeno e residente nel centro lomellino, pregiudicato; Dumbrava Boace, 27 anni, rumeno pregiudicato domiciliato a Vigevano e Marian Dobre, 27 anni, rumeno incensurato di 27 anni, domiciliato a Vigevano. Tutti devono risponder e del reato di furto aggravato in concorso. A smascherarli è stato il fatto che il furto ha provocato il blocco dell'erogazione dell'energia elettrica alle aziende della zona e in un una in particolare, che ha il ciclo di produzione che si snoda nell'arco delle 24 ore. L'allarme ai carabinieri ha messo in moto il meccanismo predisposto dal capitano Rocco Papaleo: i ladri sono stati sorpresi in corso Nenni mentre a bordo di due auto, una Ford Mondeo che conteneva la refurtiva ed una Fiat Brava che fungeva da "staffetta" stavano rientrando a Vigevano. I quattro rumeni sono finiti in manette all'alba di ieri. Questa mattina tre di essi hanno chiesto e ottenuto di patteggiare la pena mentre un terzo ha chiesto l'accesso ad un rito alternativo. I carabinieri stanno indagando per accertare se la banda, come è probabile, è la stessa che ha già colpito a più riprese in Lomellina negli ultimi mesi.