Vigevano, litiga con il fidanzatino e medita vendetta chiedendo aiuto alla polizia
Una telefonata confusa al 113. Messa alle strette confessa: «Volevo spaventarlo". Intanto però ha rimediato una denuncia a piede libero per procurato allarme.
Aveva litigato con il fidanzato e, per spaventarlo, ha pensato di far intervenire la polizia. Non sapendo come fare la ragazza, una diciannovenne di origine ecuadoriana, residente a Milano ma domiciliata a Vigevano, ha chiamato il centralino del commissariato ieri intorno alle 12.30. La telefonata è però risultata confusa e presto è caduta la linea. Così gli agenti del vice-questore aggiunto Anna Leuci hanno avviato tutti gli accertamenti del caso. Per primo sono risaliti al numero di cellulare dal quale era partita la chiamata che, in qualche ora, li ha portati alla ragazza: messa alle strette la diciannovenne ha dapprima negato di aver effettuato quella chiamata ma poi ha ammesso le sue responsabilità. Ai poliziotti ha raccontato di aver litigato con il fidanzato, un ragazzo ventenne di origine peruviana residente a Milano ma domiciliato a Vigevano e di volergli mettere paura. Intanto però ha rimediato una denuncia a piede libero per il reato di procurato allarme.