Era l'uomo di riferimento in Lomellina di una organizzazione che si occupa di trasferire giovanissimi egiziani dalla patria alla Germania, dietro il pagamento di somme che possono arrivare anche a 5 mila euro. Alì Ali, 26 anni, egiziano irregolare, è stato arrestato ieri dagli agenti del commissariato di Vigevano. Il giovane deve rispondere di favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina. In un appartamento abbandonato, che aveva in uso, gli agenti del vice-questore aggiunto Anna Leuci hanno ritrovato 12 minorenni e tre maggiorenni, tutti egiziani, arrivati da poco dalla Sicilia, dove sono sbarcati, e in attesa di potersi rimettere in viaggio verso Berlino. All'egiziano gli uomini del commissariato sono arrivati a seguito di una segnalazione giunta sabato mattina dal reparto di Pediatria dell'ospedale cittadino relativa al ricovero di un dodicenne egiziano privo di documenti. Ad accompagnarlo era stato un adulto suo connazionale, anch'egli privo di documenti, che si era presentato come lo zio. Gli accertamenti erano scattati immediatamente e, nell'arco della giornata, anche attraverso i riscontri relativi ad un telefono cellulare, hanno condotto ad una abitazione di via Mulini. Lì è scattato il blitz: quando i poliziotti sono entrati hanno trovato Ali in compagnia dei suoi "ospiti", tutti accampati in un alloggio di una trentina di metri quadrati. I minori sono stati tutti accompagnati in commissariato dove si si sono trattenuti per tutta la giornata di ieri e dove sono stati rifocillati anche grazie alla collaborazione dei bar Ducale e Dante. Nella mattinata di oggi sono stati indirizzati presso delle strutture di accoglienza. Alì Ali invece è finito in carcere a Pavia. Gli agenti stanno ancora indagando per capire il suo ruolo in quella che è sicuramente una strutturata organizzazione che dall'Egitto conduce i ragazzini, che viaggiano soli, sino alla Germania. Una parte del prezzo viene versata prima della partenza ed una seconda all'arrivo alla destinazione finale. Le cifre sono molto variabili ma possono arrivare anche a 5 mila euro. Ora i poliziotti stanno lavorando per capire da quanto tempo la "base" vigevanese era attiva e perché è stata scelta proprio questa zona per ospitarla. I ragazzini, che erano nutriti e potevano muoversi, anche se con molta circospezione, sostavano in città poco più di una settimana, il tempo utile cioè per organizzare il viaggio in auto a piccoli gruppi con il quale un altro membro dell'organizzazione, provvedeva a condurli in Germania.