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Scandalo delle Bozzole: forse un carabiniere sapeva dei ricatti

Flavius Alexa Savu, 33 anni, sta vuotando il sacco: forse potrebbe chiamare in causa altre persone. Intanto la magistratura sta vagliando la posizione del militare che non sarebbe intervenuto.

09 Ottobre 2014 - 11:29

Scandalo delle Bozzole: forse un carabiniere sapeva dei ricatti
Un carabiniere sapeva dei ricatti al rettore del santuario della Bozzola di Garlasco. E' l'ultima, clamorosa novità che emerge dall'inchiesta che ha portato in carcere due rumeni, Flavius Alexa Savu, 33 anni e Florin Tanasie, 22 anni. Il primo, ascoltato ancora martedì, oltre a rivelare ulteriori particolari degli incontri sessuali che avvenivano con il rettore don Gregorio Vitali, 70 anni; il suo vice don Pietro Rossoni e il loro collaboratore Giuseppe Gugliemetti, 45 anni, ha chiamato in causa un militari che, all'epoca dei fatti, era in servizio alla stazione dei carabinieri di Garlasco. Costui, informato da don Gregorio di essere oggetto di una estorsione, anziché intervenire, come il suo ruolo avrebbe richiesto, si sarebbe offerto di sistemare la questione senza troppo clamore, convocando in caserma il rumeno e intimandogli di lasciare la zona. Al magistrato il carabinieri, già ascoltato, avrebbe invece sostenuto di essere solo a conoscenza del fatto che Savu infastidiva i fedeli che si recavano al santuario, chiedendo insistentemente l'elemosina. Secondo quanto trapela Savu avrebbe riferito che ai festini avrebbero partecipato anche altre persone delle quali non conoscerebbe l'identità. Ma anche questo particolare è ancora da appurare. Sempre Savu avrebbe anche sottolineato il ruolo primario del sindaco Pietro Farina, come "pagatore" e di un legale del Foro di Vigevano che avrebbe assicurato copertura a tutti. Le indagini, affidati al pm Roberto Valli, proseguono a pieno ritmo.

@L'INFORMATORE
Umberto Zanichelli
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