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Processo Stasi: la parte civile chiede 10 milioni di euro di risarcimento

Secondo gli avvocati della parte civile ci sarebbero undici prove della colpevolezza del commercialista di Garlasco accusato di avere ucciso la fidanzata Chiara Poggi il 13 agosto di sette anni fa.

27 Novembre 2014 - 16:51

Processo Stasi: la parte civile chiede 10 milioni di euro di risarcimento
Ci sarebbero undici indizi "gravi, precisi e concordanti" che dimostrerebbero la colpevolezza di Alberto Stasi. Lo ha detto questa mattina l'avvocato di parte civile, Francesco Campagna, nella sua arringa al processo d'appello bis a carico del giovane commercialista di Garlasco, oggi trentunenne, accusato di avere ucciso, il 13 agosto di sette anni fa, la sua fidanzata Chiara Poggi, 26 anni, nella sua casa di Garlasco. Di questi indizi, ha spiegato l'avvocato, nove erano già noti: ad essi se ne sarebbero aggiunti altri due. Sono i graffi "freschi" sul braccio sinistro di Stasi, di cui non esistono fotografie ma la cui presenza è stata confermata da due carabinieri e l'individuazione del modello e del numero, un 42 come quello di Stasi, delle scarpe con la suola a pallini le cui impronte sono state ritrovate nella casa del massacro. L'avvocato Campagna ed il collega Gianluigi Tizzoni, evidenziando gli elementi di colpevolezza di Stasi ed il suo comportamento volto a nascondere la verità, hanno chiesto inoltre un risarcimento di 10 milioni di euro. Per Stasi il procuratore generale Laura Barbaini, lunedì scorso, aveva chiesto la condanna alla pena di 30 anni di reclusione.

@L'INFORMATORE
Umberto Zanichelli
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