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Processo Chiapparoli, i periti confermano: "Impossibile stabilire la capacità dell'accusata"

Quattro ore in aula per spiegarne le motivazioni. Ina Celma, 35 anni, l'omicida, non ha mai voluto raccontare quello che è accaduto la notte del delitto.

02 Dicembre 2014 - 18:20

Processo Chiapparoli, i periti confermano: "Impossibile stabilire la capacità dell'accusata"
Impossibile stabilire se Ina Celma, la moldava di passaporto rumeno di 35 anni che il 19 ottobre di tre anni fa ha ucciso a Carisolo (Trento) l'insegnante vigevanese Marco Chiapparoli, 35 anni, fosse capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio. E' la conclusione che i periti della corte d'assise d'appello di Trento hanno illustrato in aula per quattro ore lunedì mattina. A determinare il loro giudizio anche il fatto che la donna, cui è stato riconosciuto un disturbo bipolare borderline, non abbia mai voluto raccontare cosa è accaduto in quella terribile notte. A questo punto non sussistendo una correlazione di causalità tra il disturbo mentale e il fatto di sangue dovrebbe essere presunta la capacità dell'assassina e toccherà alla difesa dimostrare il contrario. Marco Chiapparoli, che avrebbe dovuto sposare Ina Celma solo qualche settimana più tardi, è stato colpito da almeno sei coltellate, la metà delle quali potenzialmente letali, mentre stava dormendo. Il processo è stato rinviato al prossimo 19 gennaio per la discussione e la sentenza.

@L'INFORMATORE
Umberto Zanichelli
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