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"Alba Nostra 2": 40 arresti e 19 denunce; disarticolata una organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione

Le ragazze venivano costrette con la forza a battere le strade; in estate venivano trasferite in località turistiche per compensare i minori introiti legati allo svuotamento delle città nel periodo delle ferie. I proventi venivano reinvestiti in droga.

10 Marzo 2015 - 12:37

"Alba Nostra 2": 40 arresti e 19 denunce; disarticolata una organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione

L’hanno chiamata “Alba Nostra 2” l’operazione dei carabinieri di Vigevano e Pavia che questa notte ha portato all’arresto di 40 persone e alla denuncia a piede libero di altre 19. Un nome che richiama l’operazione, sempre dei carabinieri, che nel marzo di due anni fa aveva stroncato una ramificata organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. Esattamente come quella che è stata disarticolata questa notte. I carabinieri del capitano Rocco Papaleo hanno fatto scattare le manette ai polsi di italiani, rumeni e albanesi non solo a Vigevano e in Lomellina ma anche nelle province di Milano, Asti, Macerata e Brescia e in Germania, Romania, Belgio ed Albania. L’inchiesta, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica Mario Andrigo e coordinata dal procuratore capo Gustavo Cioppa è durata oltre un anno. Secondo gli inquirenti i gruppi sarebbero stati due, uno di albanesi e l’altro di rumeni, con gli italiani come fiancheggiatori, che reclutavano le ragazze e le facevano prostituire con le minacce. Poi reinvestivano i proventi nel traffico di stupefacenti. L’organizzazione era ramificata pressoché in tutta Italia, in Piemonte, Friuli, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Veneto, Lazio, Campania e Calabria, nella zona di Francoforte (Germania), Craiova e Bacau (Romania), Valona e Durazzo (Albania), Liegi (Belgio) e Amsterdam (Olanda). A Cilavegna i militari hanno scoperto anche una struttura trasformata in set, dove venivano prodotti filmati hard dal contenuto estremo, che avevano come protagoniste le prostitute e attori non professionisti, poi diffusi in Rete dietro pagamento. In estate le ragazze venivano trasferite nelle località di mare (Sanremo, Alassio, Jesolo, Caorle, Lignano Sabbiadoro, Rimini, Cervia, Milano Marittima, Viareggio, Pontecagnano, Formia e Licola), dove l’afflusso di turisti è sempre massiccio. In questo modo l’organizzazione “compensava” i minori ricavi dovuti alle città vuote nel periodo delle vacanze.

@L’INFORMATORE

Umberto Zanichelli

 

 

 

 


Umberto Zanichelli

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