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12 Marzo 2015 - 11:51
Una organizzazione diffusa su tutto il territorio lomellino e in parte del Milanese, che sfruttava una settantina di ragazze. E’ il quadro emerso dall’operazione “Alba Nostra 2” condotta dai carabinieri di Vigevano, che ha portato all’arresto di 9 albanesi, 8 rumeni e anche due italiani mentre altre quattro persone sono ristrette ai domiciliari. Le ragazze erano costrette la lavorare 14-18 ore al giorno, prima sulla strada, poi in casa e di notte nei night. I militari del capitano Papaleo hanno accertato che le due bande le avevano sistemate in oltre un centinaio di appartamenti, in città e nei dintorni. Un dato giudicato allarmante dagli investigatori. «Davanti a queste vicende - è il commento del capitano Rocco Papaleo, che ha guidato l’operazione - si tende a voltarsi dall’altra parte, pensando che non tocchino chi è estraneo al mondo della prostituzione. La verità è che esiste un perbenismo che deve essere estirpato: se Vigevano ed il suo territorio richiamano questo genere di criminalità è perché qui esiste il terreno ideale perché attecchisca. Case affittate a prezzi fuori mercato alle ragazze; auto e telefonini intestati ad italiani che, non si sa bene come, finiscono nella disponibilità dei componenti delle organizzazioni; motel che non registrano i clienti. Sono tutti segnali di una connivenza che rende il nostro lavoro estremamente complesso». “Alba Nostra 2” è arrivata due anni esatti dopo la prima operazione anti-prostituzione che aveva mandato in carcere 41 persone.
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Umberto Zanichelli
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